K metro 0 – Bruxelles – Dopo mesi di discussioni a riguardo, la Commissione Europeo ha approvato, la scorsa settimana, l’introduzione del Telepass unico europeo, che in futuro permetterà di pagare il pedaggio in modo unificato su tutta la rete autostradale dei paesi membri dell’UE.

Il provvedimento è stato reso necessario dalle difficoltà notevoli riscontrate dagli automobilisti comunitari, che viaggiano in paesi diversi dal proprio, a causa di segnaletica diversa, cambi valuta alle frontiere e dell’interfacciarsi con diversi sistemi di tele pedaggio specifici per ogni paese. Di conseguenza, la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, ha approvato il provvedimento con 563 voti a favore, 53 contrari e 17 astensioni, permettendo di abbattere notevolmente la burocrazia e di semplificare le operazioni di pagamento, senza doversi dotare di apparati diversi per ogni paese attraversato oppure essere costretti a pagare in contanti.

Tutto questo sarà possibile grazie all’interoperabilità dei vari sistemi di pedaggio nazionali, gestiti dai diversi concessionari autostradali: questo permetterà una comunicazione migliore dei diversi sistemi di pedaggio, a vantaggio della semplicità, della comodità e della velocità. Ma il progetto sembra comportare anche notevoli vantaggi economici, dato che gli automobilisti non dovranno più essere dotati di dispositivi diversi per ogni paese che devono attraversare.

Lo European Electronic Toll Service o più semplicemente EETS regolerà quindi anche le casse, rispetto alle cifre fin ora registrate, di circa 150 milioni di euro persi a causa dell’omissione intenzionale del pagamento del pedaggio di molti automobilisti.

Ora gli stati membri dell’Unione Europea avranno 30 mesi di tempo per adeguarsi e connettere le piattaforme di pagamento al Telepass Europeo. In questo periodo di tempo, si dovranno uniformare le varie tecnologie ad oggi utilizzate, passo indispensabile per creare un sistema unico e in quanto tale integrato. Secondo Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia, una volta entrato in funzione, questo provvedimento permetterà ogni anno di far risparmiare 370 milioni di euro.