K metro 0 – Bruxelles – Ieri la Commissione europea e le autorità nazionali di tutela dei consumatori pubblicano i risultati di un’analisi su scala UE di 560 siti di commercio elettronico che offrono una varietà di beni, servizi e contenuti digitali, quali abbigliamento o calzature, programmi informatici o biglietti di spettacoli. Circa il 60 %
K metro 0 – Bruxelles – Ieri la Commissione europea e le autorità nazionali di tutela dei consumatori pubblicano i risultati di un’analisi su scala UE di 560 siti di commercio elettronico che offrono una varietà di beni, servizi e contenuti digitali, quali abbigliamento o calzature, programmi informatici o biglietti di spettacoli. Circa il 60 % di questi siti comporta irregolarità per quanto riguarda il rispetto delle norme UE a tutela dei consumatori, soprattutto in relazione alle modalità di presentazione di prezzi e offerte speciali.
Věra Jourová, Commissaria responsabile per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: “Lo shopping online offre molte opportunità per i consumatori. Tuttavia, più della metà dei siti web presentano irregolarità, in particolare sul modo in cui i prezzi e gli sconti sono pubblicizzati. Occorre porre un freno a questa situazione, poiché i consumatori spesso si confondono e credono che il prezzo sia più basso di quello che è in realtà. Sono sbigottita per l’elevato numero di siti che incontrano questi problemi — mi auguro che non siano intenzionali. I commercianti online devono rispettare pienamente le norme dell’UE in materia di tutela dei consumatori. Le autorità nazionali di tutela dei consumatori, con l’assistenza della Commissione, prenderanno ora le misure necessarie per porre fine a tali pratiche commerciali sleali”.
Per oltre il 31% dei siti web che offrono sconti, le autorità di tutela dei consumatori sospettano che le offerte speciali siano fasulle, oppure hanno constatato che la modalità di calcolo del prezzo scontato non è chiara.
In 211 siti web il prezzo finale al pagamento era superiore al prezzo iniziale offerto. Il 39 % di tali siti non conteneva informazioni adeguate sulle spese supplementari inevitabili per la consegna, i metodi di pagamento, le spese di prenotazione e altre maggiorazioni analoghe. La normativa dell’UE in materia di consumatori obbliga gli operatori a presentare prezzi comprensivi di tutti i costi obbligatori, e qualora tali costi non possano essere calcolati in anticipo, la loro presenza deve almeno essere comunicata al cliente.
Altre irregolarità in materia di obblighi di informazione:
Nel 59% dei 560 siti web controllati, gli operatori non hanno rispettato il requisito di fornire un link facilmente accessibile alla piattaforma per la risoluzione delle controversie online (ODR) cosa obbligatoria ai sensi del diritto dell’UE. La piattaforma ODR consente ai consumatori e ai commercianti di risolvere le controversie senza adire la giustizia
In quasi il 30% dei siti web sono state riscontrate irregolarità per quanto riguarda le modalità di presentazione delle informazioni relative al diritto di recesso dei consumatori. Ai sensi del diritto dell’UE, i consumatori devono essere chiaramente informati sul loro diritto di recesso quando acquistano online.
Prossime tappe: Le autorità per la tutela dei consumatori garantiranno il pieno rispetto delle norme da parte degli operatori, attivando, ove necessario, le procedure nazionali di attuazione.
Contesto: Ai sensi del diritto dell’UE, ogni consumatore dell’Unione, prima di effettuare un acquisto online, ha il diritto di ricevere dai commercianti informazioni fondamentali sul bene o servizio che siano chiare, corrette e comprensibili. Tali informazioni devono comprendere aspetti quali le caratteristiche del prodotto, il prezzo comprensivo di imposte, le spese di consegna e l’esistenza di un diritto di recesso o annullamento.
Ogni anno la Commissione coordina il controllo dei siti web con l’aiuto della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori. Tale rete riunisce le autorità nazionali di 30 paesi (28 paesi dell’UE più Norvegia e Islanda), responsabili dell’applicazione, nell’Unione europea, della normativa UE in materia di protezione dei consumatori.
Il controllo è stato effettuato lo scorso novembre dalle autorità di tutela dei consumatori in 24 Stati membri dell’UE, più Norvegia e Islanda.
L’indagine a tappeto su scala europea dei siti web (“sweep”) consiste in una serie di controlli effettuati contemporaneamente in diversi paesi dalle autorità di tutela dei consumatori. I controlli mostrano se gli operatori rispettano le leggi dell’UE in materia di protezione dei consumatori. Se emergono violazioni potenziali del diritto dei consumatori dell’UE, le autorità di tutela dei consumatori contattano le imprese responsabili e chiedono loro di prendere misure correttive. Precedenti “indagini a tappeto” si sono concentrate sui seguenti aspetti: le compagnie aeree (2007), i contenuti mobili (2008), i prodotti elettronici (2009), i biglietti online (2010), il credito al consumo (2011), i contenuti digitali (2012), i servizi di viaggio (2013), le garanzie sui prodotti elettronici (2014), la direttiva sui diritti dei consumatori (2015), gli strumenti di confronto nel settore dei viaggi (2016), i servizi di telecomunicazione e altri servizi digitali (2017).