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Lombardia, Formigoni condannato per corruzione in ambito sanitario. Si è costituito ed è in carcere a Bollate

Lombardia, Formigoni condannato per corruzione in ambito sanitario. Si è costituito ed è in carcere a Bollate

K metro 0 – Lombardia – Cinque anni e 10 mesi. Dopo quasi sei ore di camera di consiglio i giudici della sesta sezione della Corte di Cassazione hanno condannato in via definitiva l’ex governatore della Lombardia e ex senatore di Ncd Roberto Formigoni per l’accusa di corruzione in relazione ai fondi neri della Fondazione Maugeri di

K metro 0 – Lombardia – Cinque anni e 10 mesi. Dopo quasi sei ore di camera di consiglio i giudici della sesta sezione della Corte di Cassazione hanno condannato in via definitiva l’ex governatore della Lombardia e ex senatore di Ncd Roberto Formigoni per l’accusa di corruzione in relazione ai fondi neri della Fondazione Maugeri di Pavia. I giudici della Suprema Corte hanno ridotto la condanna per il Celeste, rispetto ai 7 anni e 6 mesi inflitti in appello, perché hanno preso atto che i capi di imputazione relativi al San Raffaele sono ormai prescritti. Adesso la sentenza sarà trasmessa alla procura generale di Milano per l’esecuzione della pena. Non appena il dispositivo arriverà sul tavolo del sostituto pg Antonio Lamanna, titolare del fascicolo, verrà emesso l’ordine di esecuzione della pena, che sarà immediatamente esecutivo. Formigoni, però, potrebbe decidere di anticipare questo passaggio e costituirsi spontaneamente.

Al centro del processo, durato 7 anni, il settore della Sanità lombarda, fiore all’occhiello dei 18 anni di amministrazione Formigoni. In particolare, l’ex governatore grazie a una serie di delibere del Pirellone, avrebbe favorito il San Raffaele e la Fondazione Maugeri, poli di eccellenza ai quali sarebbe stata assicurata una “protezione globale”. Dalle casse dei due ospedali privati sarebbero usciti illecitamente 60 milioni di euro per poi finire su conti esteri, intestati all’imprenditore Pierangelo Daccò e all’ex assessore alla Sanità Antonio Simone, che poi avrebbero ricompensato con una serie di ‘benefit’ Formigoni, i suoi amici e familiari per circa 6 milioni di euro. Tra loro anche il commercialista Alberto Perego, storico amico del governatore lombardo e ‘Memores Domini’ di Comunione Liberazione come lui, che ha comprato da Daccò una villa affacciata sul golfo di Arzachena, in Sardegna, a prezzi molto inferiori rispetto a quelli di mercato. Nella lunga lista di ‘utilità’ finite sotto la lente dei magistrati, anche vacanze ai Caraibi, viaggi aerei per oltre 18mila euro, “l’uso esclusivo” di uno yacht dal giugno 2007 all’ottobre 2011 e anche 600mila euro per finanziare la campagna elettorale del 2010. Il pg della Cassazione Luigi Biritteri ha riepilogato tutti i passaggi della complessa vicenda davanti ai giudici della Cassazione e ha sollecitato per Formigoni “il massimo della pena” perché l’ex governatore è stato protagonista di “un imponente patto correttivo” con un “asservimento della sua funzione pubblica agli interessi” delle due strutture sanitarie private e avrebbe “barattato la sua funzione” di pubblico ufficiale, mettendola al servizio degli interessi di San Raffaele e Maugeri.

Assoluzione o, in alternativa, annullamento della condanna di secondo grado con rinvio alla Corte di Appello per calcolare la prescrizione. Queste le richieste che aveva avanzato il professor Franco Coppi, che difende Formigoni con l’avvocato Luigi Stortoni e con l’avvocato Mario Brusa. Si dice che “Formigoni va in barca, che è invitato in vacanza ma nessuno è riuscito a dimostrare la riconducibilità di un singolo atto di ufficio a queste ‘utilità’ – ha aggiunto Coppi nel corso dell’arringa – Nessuno sa che cosa è stato chiesto a Formigoni, e nessuno sa per quale cosa è stata corrisposta quella utilità”. I giudici della Cassazione hanno anche confermato la condanna per l’ex direttore amministrativo della Maugeri Costantino Passerino (7 anni e 7 mesi in secondo grado) e per l’imprenditore Carlo Farina (3 anni e 4 mesi). Respinto, infine, il ricorso presentato dal l’ex moglie di Daccó, Carla Vites, assolta, che puntava ad avere una diversa formulazione di proscioglimento.

Non è ancora chiaro se Roberto Formigoni sarà detenuto in una cella singola oppure se sconterà la sua pena in carcere insieme ad altri detenuti. Per l’ex governatore lombardo, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 5 anni e 10 mesi di carcere per il caso Maugeri, verrà individuata “la soluzione più idonea”, ha assicurato Cosima Buccoliero, direttrice della casa circondariale di Bollate, dove Formigoni si è costituito spontaneamente questa mattina. All’ex presidente della giunta regionale lombarda (è rimasto ininterrottamente in carica dal 1995 al 2013) non è ancora stata assegnata una cella né un reparto. Attualmente sono infatti in corso le procedure di rito: fotosegnalamento, raccolta delle impronte digitali e visite mediche. Queste ultime, da quanto si è appreso, saranno particolarmente approfondite soprattutto alla luce dell’età anagrafica dell’ex governatore che ha superato i 70 anni.

 

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