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Bruxelles. Gli studenti scendono in strada per la settima volta consecutiva per la “giustizia climatica”

Bruxelles. Gli studenti scendono in strada per la settima volta consecutiva per la “giustizia climatica”

K metro 0 – Bruxelles – Nella giornata di ieri si è tenuta l’ormai consueta marcia del giovedì a Bruxelles per sensibilizzare le istituzioni politiche riguardo i cambiamenti climatici. La marcia per le strade della città è ormai un appuntamento fisso, migliaia di adolescenti si fanno sentire sul tema del clima al grido di: “Giustizia

K metro 0 – Bruxelles – Nella giornata di ieri si è tenuta l’ormai consueta marcia del giovedì a Bruxelles per sensibilizzare le istituzioni politiche riguardo i cambiamenti climatici. La marcia per le strade della città è ormai un appuntamento fisso, migliaia di adolescenti si fanno sentire sul tema del clima al grido di: “Giustizia climatica ora”. Il movimento ha avuto un impatto mediatico notevole, tanto che anche negli altri Paesi gli studenti si stanno muovendo. Nell’ultima manifestazione si sono radunati circa 7,500 adolescenti in protesta, e molti altri si sono mossi nelle città limitrofe.

A guidare la manifestazione Greta Thunberg, che ha condotto la massa di adolescenti belgi nella settima protesta di fila, in modo da attirare sempre di più le attenzioni dei media e dei politici. Si è mossa durante l’appuntamento, tenutosi a Bruxelles, all’interno di un cordoglio di sicurezza. È diventata in poco tempo la voce della sua generazione, e sta portando avanti una protesta che ha ispirato altre migliaia di studenti in giro per il mondo. Li ha convinti a scendere in strada per esprimere la propria indignazione e la propria rabbia sul tema del riscaldamento globale. Seguitissima anche sui social network e circondata da decine di giornalisti, la sedicenne svedese si è rivolta in particolare all’Unione Europea, rimproverando la totale immobilità in materia di provvedimenti atti a contenere i cambiamenti climatici. Ha spiegato inoltre che gli adulti non si stanno muovendo abbastanza velocemente a riguardo, per questo gli studenti sono costretti a saltare le lezioni per manifestare.

Alla plenaria del Comitato economico e sociale europeo che gli studenti a differenza dei politici “hanno fatto bene i compiti” e sono al corrente dei rischi che sta correndo il pianeta. Era presente anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che si è dichiarato contento degli sforzi che così tanti adolescenti stanno facendo per dire la loro sui cambiamenti climatici” sottolineando che movimenti del genere posso “realmente portare a dei cambiamenti” aggiungendo però che: “Non vorrei che si nutrisse troppa speranza nell’Unione europea. L’Ue non può fare tutto. Bisogna venire a patti con le realtà nazionali, regionali, locali”. Juncker fa parte della stessa classe politica che le proteste hanno bersagliato per negligenza di fronte alla questione. Thunberg ha ribadito che “gli adulti devono fare la loro parte, e devono muoversi in fretta” perché “non possiamo aspettare che noi studenti in protesta diventiamo adulti”.

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