K metro 0 – Bruxelles – La questione dell’accordo sul nucleare in Iran è al centro delle discussioni di due appuntamenti internazionali che si stanno svolgendo in Europa: la Conferenza internazionale sul Medio Oriente di Varsavia e la riunione Nato dei ministri della Difesa a Bruxelles. A margine della Conferenza di Varsavia, il vicepresidente degli
K metro 0 – Bruxelles – La questione dell’accordo sul nucleare in Iran è al centro delle discussioni di due appuntamenti internazionali che si stanno svolgendo in Europa: la Conferenza internazionale sul Medio Oriente di Varsavia e la riunione Nato dei ministri della Difesa a Bruxelles.
A margine della Conferenza di Varsavia, il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ha chiesto, per l’ennesima volta, agli Stati membri dell’UE di ritirarsi dall’accordo sul nucleare con l’Iran: chiaramente, il secondo in comando di Trump segue la strategia politica del suo presidente, che vorrebbe spingere Teheran dentro un vicolo cieco per costringerlo così a scendere a trattative. Gli USA vorrebbero che l’accordo in questione fosse riscritto, affinchè si inserisca nel nuovo testo un divieto di sviluppare e testare missili balistici capaci di trasportare, ipoteticamente, testate nucleari.
Pence ha definito il regime di Teheran come “la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza del Medio Oriente”, accusandola anche di “pianificare un nuovo Olocausto”.
A questo invito, ha risposto da Bruxelles, a margine della riunione Nato dei ministri della Difesa, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue, la quale ha dichiarato che con gli Stati Uniti “abbiamo vedute diverse sull’accordo per il nucleare con l’Iran, ma abbiamo altri punti di vista che coincidono. Per l’Ue la piena attuazione dell’intesa” con Teheran “è una questione di sicurezza. Con gli Usa possiamo lavorare su altre questioni”. Così l’Alto rappresentante ha risposto sulle divergenze con Washington, alla vigilia dell’incontro col segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che domani sarà a Bruxelles.
La Mogherini ha continuato: “Con gli Stati Uniti abbiamo le stesse vedute sulla Siria e la necessità di una soluzione politica alla guerra; sul programma missilistico dell’Iran, e sulla necessità di andare avanti sul percorso di pace in Yemen. Non sta a me esprimere le posizioni degli Usa, è chiaro quali sono le posizioni dell’Ue, vediamo convergenza su molte di queste, alcune differenze su altre, che affrontiamo in modo pragmatico e con calma. Dove abbiamo interesse comune, lavoriamo insieme, in altri, dove ci sono divergenze, gli europei seguono le loro priorità”.
Allo stato attuale, nonostante le dichiarazioni e i vari test sui missili dimostrano che un attacco all’Europa potrebbe essere imminente, i Paesi UE si sono schierati quasi tutti contro Trump, manifestando il proprio favore per l’accordo firmato nel 2015, piuttosto che avallare l’idea statunitense di imporre un nuovo embargo commerciale per la regione di Teheran.
Di Tosca Di Caccamo