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Belgio: sciopero nazionale dei controllori di volo paralizza il paese

Belgio: sciopero nazionale dei controllori di volo paralizza il paese

K metro 0 – Bruxelles – Oggi chi vorrà raggiungere il Belgio in aereo, per lavoro o per piacere, rimarrà deluso, così come chi vorrà uscirne: c’è lo sciopero dei controllori di volo. Per ottenere retribuzioni più elevate, la categoria dei lavoratori aeroportuali ha indetto per oggi uno sciopero nazionale che ha paralizzato gli aeroporti,

K metro 0 – Bruxelles – Oggi chi vorrà raggiungere il Belgio in aereo, per lavoro o per piacere, rimarrà deluso, così come chi vorrà uscirne: c’è lo sciopero dei controllori di volo.

Per ottenere retribuzioni più elevate, la categoria dei lavoratori aeroportuali ha indetto per oggi uno sciopero nazionale che ha paralizzato gli aeroporti, i porti marittimi e il traffico ferroviario di tutto il Paese, oltre alla chiusura di centinaia di fabbriche per tutta la durata della giornata lavorativa. Nello specifico, non sono garantiti i servizi dalle ore 22 di ieri sera, 12 febbraio, fino alle ore 22 di stasera.

I sindacati dei lavoratori vogliono protestare contro i limiti imposti agli aumenti salariali durante i periodi di crescita economica e chiedono condizioni migliori per il prepensionamento, salari minimi e una migliore istruzione e formazione sul posto di lavoro.

Ad annunciare lo sciopero è stata la Skeyes, impresa incaricata del controllo del traffico aereo. “Non abbiamo certezza del numero di dipendenti che ricoprano un numero limitato di ruoli cruciali. Ecco perché Skeyes si vede costretto a non autorizzare il traffico aereo tra martedì 12 febbraio alle 22 e mercoledì 13 febbraio alle 22”, ha detto la compagnia a sei ore dall’inizio delle agitazioni. Ha poi precisato che suoi dipendenti non hanno l’obbligo di anticipare la loro adesione o meno agli scioperi: impossibile stabilire quanti voli e quanti passeggeri saranno investiti dalla protesta e ne subiranno le conseguenze. Non ci saranno sconti o agevolazioni nemmeno per i voli previsti per l’afflusso dei ministri della Difesa chiamati a partecipare alla riunione Nato; saranno invece garantiti voli governativi, militari e ovviamente quelli emergenziali.

Il governo di centrodestra di Charles Michel non è in grado di reagire con forza a tali richieste al momento, dal momento che è ha una capacità d’azione limitata dopo la rottura della coalizione alla fine dello scorso anno. La situazione dello sciopero potrebbe quindi proseguire, o ripetersi in più episodi.

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