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Parlamento Europeo. Conte a Strasburgo incontra Junker

Parlamento Europeo. Conte a Strasburgo incontra Junker

K metro 0 – Bruxelles – Il premier Giuseppe Conte, intervenendo a Strasburgo, alla plenaria del Parlamento dell’Unione europea, ha affermato: “La politica europea, di fronte a una crisi economica senza precedenti, si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressivamente il contatto con il suo popolo e rendendo

K metro 0 – Bruxelles – Il premier Giuseppe Conte, intervenendo a Strasburgo, alla plenaria del Parlamento dell’Unione europea, ha affermato: “La politica europea, di fronte a una crisi economica senza precedenti, si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressivamente il contatto con il suo popolo e rendendo sempre più incolmabile la distanza, che non è solo geografica, tra Bruxelles e le tante periferie del Continente. La politica ha rinunciato alla sua funzione legittimante e rappresentativa, apparendo, agli occhi dei cittadini, distante e oligarchica.

Il progressivo avanzamento nel percorso di integrazione ci ha reso realmente popolo, comunità di destino, al di là di ogni fictio giuridica? Certo, il percorso di definizione e di costruzione di un popolo europeo ha vissuto momenti significativi di avanzamento. Nonostante tutto però, non siamo riusciti ancora a diventare veramente un popolo, non abbiamo avuto il coraggio di costruire un modello inclusivo che, realisticamente, al di là di ogni retorica, favorisse la creazione di un demos europeo.

Nessuno Stato Membro europeo può da solo giocare un ruolo significativo. Di qui l’auspicio che una voce europea unita trovi spazio anche al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. È una battaglia, questa, su cui l’Unione Europea deve muoversi in modo coordinato, deve parlare con una sola voce. L’Unione Europea deve saper parlare al mondo. Un’Europa forte, ambiziosa e coesa è innanzitutto necessario per migliorare la sua capacità d’interlocuzione con gli Stati Uniti.

L’inadeguata e insufficiente solidarietà all’interno dell’Ue spiega anche perché l’Europa fatichi e tardi ad essere più equa e sociale. La nuova legislatura europea deve perseguire con maggiore decisione e come urgente priorità la lotta contro la disoccupazione e il sostegno alla crescita. La governance economica Ue deve tenere conto dell’esigenza di bilanciare crescita e stabilità.

Di fronte allo scempio di vite umane dobbiamo combattere tutti insieme una lotta senza quartiere ai trafficanti. Smettiamo di rimanere divisi, cedendo a logiche nazionaliste o regionaliste, e cerchiamo di mettere in pratica un’autentica solidarietà. La proposta di riforma del Regolamento di Dublino, approvata a novembre del 2017, non è sostenibile nell’attuale Ue. Prevale, purtroppo, l’indisponibilità della maggioranza degli Stati a partecipare ad una obbligatoria”.

Poi, al termine del colloquio durato mezz’ora con il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, il premier Conte ha affermato: “L’incontro è andato molto bene e il 1°aprile il presidente Juncker verrà a Roma per un nuovo bilaterale. Non abbiamo parlato di Francia, ma abbiamo parlato di diversi argomenti”.

A chi gli ha chiesto il motivo del nuovo incontro a Roma, ha replica con una battuta: “Lui ama l’Italia”.

Il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha riferito ai giornalisti:” L’incontro di oggi pomeriggio al Parlamento europeo tra il presidente della commissione Juncker e il premier italiano Giuseppe Conte è stato costruttivo e ad ampio raggio”. La presenza di Conte al Parlamento Ue, tuttavia, non è stata una passeggiata tra rose e fiori. L’eurodeputato Esteban Gonzalez Pons, vicepresidente dei popolari al Parlamento europeo, nel dibattito odierno con il premier Conte, ha detto: “L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Ue e speriamo che questo Paese mantenga il suo spirito pro-europeo. Credo che dopo la Brexit non potremmo consentire che l’Italia diventi antieuropea e per questo motivo oggi pomeriggio speriamo di poter sentire un discorso basato sui principi e sui valori che sono alla base dell’Ue. Ci aspettiamo delle parole di pacificazione per quanto riguarda il conflitto diplomatico con la Francia. Ci chiediamo infine anche perché l’Italia sostenga Maduro in Venezuela e gli chiederemo quando l’Italia riconoscerà Guaidò”.

 

di Salvatore Rondello

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