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Germania: i partiti tedeschi in carica propongono riforme nei settori lavoro e migrazione

Germania: i partiti tedeschi in carica propongono riforme nei settori lavoro e migrazione

K metro 0 – Berlino – C’è aria di movimento tra le fila della politica tedesca. I partiti in carica stanno provando a lasciarsi alle spalle le controversie relative alle riforme sul lavoro e le politiche migratorie, ma i risultati potrebbero causare profonde tensioni nella coalizione della Cancelliera Angela Merkel. Il partito di centro-destra della

K metro 0 – Berlino – C’è aria di movimento tra le fila della politica tedesca. I partiti in carica stanno provando a lasciarsi alle spalle le controversie relative alle riforme sul lavoro e le politiche migratorie, ma i risultati potrebbero causare profonde tensioni nella coalizione della Cancelliera Angela Merkel.

Il partito di centro-destra della Merkel, l’Unione Cristiano Democratica (CDU), guida una difficile “grande coalizione” di quelli che prima erano i più grandi partiti della Germania, con i Socialdemocratici di centro sinistra, che stanno tentando di invertire un calo di popolarità, registrato nelle classifiche dei sondaggi prima delle elezioni del Parlamento europeo di quest’anno.

La leadership del partito Socialdemocratico ha approvato, domenica scorsa, un pacchetto di proposte nel tentativo di rinnovare le divergenti riforme sul lavoro, che il partito ha lanciato 16 anni fa, oltre a chiedere l’aumento della soglia del salario minimo per i lavoratori tedeschi e il diritto di lavorare a casa. Le riforme e i tagli ai benefici, introdotti con il precedente Cancelliere Gerhard Schroeder, hanno rafforzato l’economia, ma hanno anche alienato molti degli elettori del partito.

Il leader del partito Socialdemocratico, Andrea Nahles, ha asserito che i socialdemocratici stanno lasciando alle spalle l’ingiusto sistema introdotto da Schroeder, che prevede sussidi di disoccupazione a lungo termine, ma limitati e condizionali. C’è solo una piccola possibilità di concretizzare le proposte del partito di Nahles; anche Volker Bouffier, del CDU, sostiene che i socialdemocratici stiano “pianificando la sepoltura dell’economia sociale di mercato”.

Sembra quindi che i socialdemocratici sperino che le proposte di sinistra, che includono anche una richiesta per aumentare le pensioni dei lavoratori a basso reddito, possano aiutarli ad evitare un risultato disastroso alle elezioni europee del prossimo maggio. Si vocifera, inoltre, che una prestazione scadente, o una revisione intermedia già concordata dell’accordo di coalizione in autunno, potrebbe spingere il partito a lasciare il governo. “Noi vogliamo governare, ma vogliamo farlo con idee che siano al passo coi tempi” ha dichiarato il segretario generale del Socialdemocratici Lars Klingbeil alla tv tedesca ZDF.

Intanto, il CDU si è riunito, lunedì, per affrontare il tema della politica migratoria, una tema scottante all’interno del partito da quando, nel 2015, la Merkel ha ammesso l’ingresso nel paese di un gran numero di migranti, infastidendo così i conservatori e contribuendo a rafforzare il partito di estrema destra Alternativa per la Germania. Il nuovo leader del partito, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha convocato l’incontro dopo il successo ottenuto dalla Merkel a dicembre, ma la stessa Cancelliera Merkel non ha partecipato.

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