K metro 0 – Belgrado – Gli studenti delle università di Nis e Novi Pazar hanno annunciato di essere favorevoli alla formazione di un governo tecnico di transizione, composto da esperti, per guidare la Serbia nel prossimo periodo. Questi studenti si uniscono così agli altri colleghi di Novi Sad e Kragujevac, che in passato avevano
K metro 0 – Belgrado – Gli studenti delle università di Nis e Novi Pazar hanno annunciato di essere favorevoli alla formazione di un governo tecnico di transizione, composto da esperti, per guidare la Serbia nel prossimo periodo. Questi studenti si uniscono così agli altri colleghi di Novi Sad e Kragujevac, che in passato avevano già espresso la propria opinione favorevole alla creazione di un governo di transizione, definendo un esecutivo formato da professionisti con compiti e scadenze ben definiti. Tale governo, secondo gli studenti, dovrebbe soddisfare le istanze della comunità studentesca e contribuire a ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni statali.
In un comunicato gli studenti dell’Università di Nis hanno sottolineato che la formazione di un governo tecnico non deve essere un atto politico, ma piuttosto il risultato di una selezione basata su competenze, integrità ed esperienza. “Sosteniamo un governo formato da persone competenti e di qualità, e non da obbedienti esponenti politici”, si legge nel documento. Un’idea simile è stata condivisa Anche l’assemblea degli studenti dell’Università di Novi Pazar ha condiviso una idea simile. Infatti, dopo una discussione aperta, ha concluso che la Serbia merita un governo che risponda a criteri di eccellenza e visione, in grado di superare le difficoltà attuali.
Anche gli studenti dell’Università di Belgrado non hanno ancora preso una posizione ufficiale riguardo alla proposta di un governo tecnico, ad eccezione della Facoltà di Filosofia, che si è dichiarata contraria. Nonostante questa resistenza parziale, il movimento studentesco continua a crescere, con sempre più gruppi che richiedono il cambiamento della classe dirigente.
Dal lato politico, Milos Jovanovic, presidente del Partito Democratico della Serbia (DSS) e leader della coalizione “Nada”, ha risposto alla proposta degli studenti dichiarando che la creazione di un governo di transizione senza il coinvolgimento della politica e dei partiti sarebbe impossibile. Sebbene abbia elogiato l’iniziativa degli studenti come un passo positivo verso il cambiamento sociale, ha sottolineato che il processo deve necessariamente passare attraverso il coinvolgimento dei partiti politici. Jovanovic ha aggiunto che gli studenti hanno contribuito in modo significativo alla discussione pubblica, ma il passo finale verso un governo di transizione non può prescindere dalla politica.
D’altro canto, Marinika Tepic, vicepresidente del Partito Libertà e Giustizia (SSP), ha sostenuto la proposta dell’opposizione riguardo alla creazione di un governo di transizione, recentemente presentata in Parlamento. Tepic ha descritto la proposta come aperta e inclusiva, invitando tutte le forze politiche e sociali a partecipare al processo. Diversi gruppi politici, tra cui il Fronte dei Verdi di Sinistra, il Partito Libertà e Giustizia (SSP), l’organizzazione Serbia Centro (Srce), il Movimento Popolare Serbo (NPS) e la coalizione conservatrice “Nada” hanno sostenuto la proposta. Tuttavia, non ha trovato il supporto del Partito Democratico (DS) né del movimento ecologista Rivolta Ecologica (Ekoloski Ustanak), che si sono opposti alla creazione di un governo tecnico senza un più ampio consenso politico.
Mentre gli studenti continuano a lottare per un cambiamento radicale e la creazione di un esecutivo competente e imparziale, il governo risponde con la fermezza politica tipica di una leadership consolidata.