K metro 0 – Berlino – Le credenziali di accesso di 54 deputati appartenenti a diversi Parlamenti statali tedeschi sono state trovate in chiaro sul darknet. A rivelarlo è uno studio condotto dall’azienda di sicurezza informatica Proton, citato dal settimanale tedesco “Der Spiegel”. L’indagine sulla cybersicurezza ha fatto emergere un dato ancora più preoccupante: tra
K metro 0 – Berlino – Le credenziali di accesso di 54 deputati appartenenti a diversi Parlamenti statali tedeschi sono state trovate in chiaro sul darknet. A rivelarlo è uno studio condotto dall’azienda di sicurezza informatica Proton, citato dal settimanale tedesco “Der Spiegel”.
L’indagine sulla cybersicurezza ha fatto emergere un dato ancora più preoccupante: tra gli account violati ci sarebbe anche quello dell’attuale primo ministro di uno degli Stati federali.
“Questo episodio dimostra quanto sia fondamentale proteggere con maggiore attenzione i nostri dati personali e professionali”, ha dichiarato Bjoern Thuemler, parlamentare del Land della Bassa Sassonia e una delle vittime del furto di identità. “Tutti noi – ha aggiunto – possediamo informazioni sensibili che, se cadessero nelle mani sbagliate, potrebbero causare danni significativi”.
Il caso riaccende i riflettori sulla vulnerabilità dei sistemi informatici utilizzati anche in ambito istituzionale e sottolinea l’urgenza di investire in misure di sicurezza più efficaci per proteggere i dati degli esponenti politici e delle amministrazioni pubbliche.
Questo episodio ribadisce l’importanza di adottare misure di sicurezza informatica più stringenti e aggiornate per evitare che dati critici cadano in mani sbagliate. Gli esperti invitano politici e amministratori a rivedere le proprie strategie di protezione digitale, ponendo la sicurezza al centro delle proprie priorità in un contesto in cui le minacce informatiche continuano a evolversi e mettere a rischio sistemi sensibili.