K metro 0 – Atene – Traghetti fermi nei porti, voli cancellati, trasporti pubblici a orario ridotto. La Grecia è paralizzata oggi da uno sciopero generale di 24 ore, indetto dai principali sindacati del settore pubblico e privato. Lo sciopero è una protesta contro il caro vita e le misure di austerità ancora in vigore. I
K metro 0 – Atene – Traghetti fermi nei porti, voli cancellati, trasporti pubblici a orario ridotto. La Grecia è paralizzata oggi da uno sciopero generale di 24 ore, indetto dai principali sindacati del settore pubblico e privato. Lo sciopero è una protesta contro il caro vita e le misure di austerità ancora in vigore. I lavoratori chiedono salari più alti e il ripristino dei diritti sindacali sospesi durante la crisi economica.
Tutti i voli da e per la Grecia sono stati sospesi. Lo sciopero coinvolge anche i voli interni, lasciando a terra migliaia di passeggeri. Ad Atene e nelle altre principali città greche, autobus, metropolitana, tram e treni circolano solo per poche ore. Il servizio è fortemente ridotto, con gravi disagi per pendolari e turisti.
I sindacati chiedono un aumento dei salari per affrontare l’aumento del costo della vita. Chiedono inoltre il pieno ripristino dei diritti di contrattazione collettiva, aboliti più di dieci anni fa nell’ambito dei piani di salvataggio internazionali. La crisi economica che ha colpito duramente la Grecia ha lasciato cicatrici profonde. Molte delle misure introdotte allora, come il blocco degli aumenti e la riduzione dei bonus, non sono mai state cancellate.
Atene oggi è il cuore della protesta. Tre grandi marce nel centro città, organizzate dai due principali sindacati. Cortei e manifestazioni si svolgeranno anche in altre città, con migliaia di lavoratori e cittadini attesi in piazza. L’obiettivo è chiaro: mandare un messaggio forte al governo. I lavoratori vogliono più attenzione, più tutele e condizioni di vita dignitose.
Il costo della vita in Grecia continua a salire. Secondo la Confederazione Generale dei Lavoratori (GSEE), molti cittadini spendono oltre il 40% del proprio reddito solo per coprire le spese di casa e riscaldamento. “Il caro vita sta erodendo i redditi”, ha dichiarato il sindacato del settore privato. “Il governo ignora il disagio crescente della popolazione”.
Anche il settore pubblico è sceso in piazza. Il sindacato Adedy, che rappresenta i lavoratori statali, ha chiesto il ritorno dei bonus ferie aboliti negli anni della crisi. Prima dell’austerità, questi bonus equivalevano a due mensilità aggiuntive all’anno. Adedy chiede anche aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro per chi opera nel settore pubblico, in particolare nella sanità, nell’istruzione e nei servizi sociali.
Lo sciopero di oggi non è solo una protesta. È il simbolo di un malessere diffuso che dura da anni. Nonostante la fine formale dei piani di salvataggio, molti greci vivono ancora le conseguenze della crisi del debito. La combinazione tra salari bassi, inflazione e mancanza di tutele rende la situazione sempre più insostenibile per ampie fasce della popolazione.