K metro 0 – Gaza City – Un attacco delle Forze di difesa israeliane (IDF) ha colpito il quartiere di Shujaya, nella zona est di Gaza City. Il bilancio attuale è di almeno 29 morti e quasi 80 dispersi, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Hamas ha condannato l’attacco, parlando di “massacri contro civili innocenti” e
K metro 0 – Gaza City – Un attacco delle Forze di difesa israeliane (IDF) ha colpito il quartiere di Shujaya, nella zona est di Gaza City. Il bilancio attuale è di almeno 29 morti e quasi 80 dispersi, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Hamas ha condannato l’attacco, parlando di “massacri contro civili innocenti” e accusando gli Stati Uniti di sostegno diretto a Israele. Il movimento ha anche criticato la “timida” reazione del mondo arabo e musulmano. “È inaccettabile lasciare il nostro popolo solo in questo scontro fatale”, ha dichiarato in una nota.
La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza peggiora ogni giorno. Almeno 60.000 bambini rischiano gravi problemi di salute a causa della malnutrizione. Lo segnala il ministero della Salute locale, gestito da Hamas. Le scorte alimentari stanno finendo. Il blocco degli aiuti da parte di Israele impedisce l’ingresso di cibo, acqua potabile, medicine e carburante.
Dal 2 marzo non è stato consegnato alcun aiuto alle 2,3 milioni di persone che vivono nell’enclave. Secondo le Nazioni Unite, sono stati chiusi 21 centri alimentari. Oltre 350 bambini già malnutriti hanno perso l’assistenza.
Juliette Touma, portavoce dell’UNRWA, ha dichiarato: “Tutti i beni essenziali stanno finendo. Neonati e bambini vanno a dormire affamati. Ogni giorno senza aiuti porta Gaza sempre più vicina alla carestia”. La settimana scorsa, Israele ha interrotto il flusso d’acqua dalla compagnia Mekorot verso Gaza. Il taglio ha ridotto del 70% l’approvvigionamento idrico dell’intera Striscia.
Gli Stati Uniti stanno spingendo per un nuovo accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo riportano fonti di Hamas al quotidiano “Asharq al Awsat”. Secondo queste fonti, il piano di sfollamento dei palestinesi da Gaza proposto in passato dal presidente Donald Trump “non è più sul tavolo”. “Parlare di sfollamento non riflette la realtà delle trattative in corso”, hanno dichiarato le fonti. Le parole arrivano dopo la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington, durata tre giorni.
Prima di lasciare gli Stati Uniti, Netanyahu ha dichiarato di aver discusso con Trump la possibilità che alcuni Paesi accolgano “molti residenti di Gaza”. Ha definito questo scenario “ciò che alla fine deve accadere”. Il premier ha anche ribadito la volontà di “distruggere Hamas” e riportare a casa gli ostaggi israeliani ancora trattenuti nella Striscia.
Durante l’incontro con Netanyahu, Trump ha confermato l’impegno degli Stati Uniti per il rilascio degli ostaggi. “Stiamo valutando un nuovo cessate il fuoco”, ha dichiarato dalla Casa Bianca. “Voglio che questa guerra finisca e credo che accadrà presto”. Trump ha anche proposto l’idea di una forza di pace americana sul territorio. “Potrebbe aiutare nella ricostruzione. Gaza è un’area di grande valore immobiliare”, ha aggiunto.