Regno Unito, il piano di Starmer per proteggere l’automotive

Regno Unito, il piano di Starmer per proteggere l’automotive

K metro 0 – Londra – Il Primo ministro britannico, Keir Starmer, si prepara a fare un annuncio importante riguardo a un allentamento delle regole ambientali, con l’intento di proteggere il settore automobilistico britannico dall’impatto dei dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti. In un editoriale pubblicato sul quotidiano “The Times”, Starmer sottolinea che il

K metro 0 – Londra – Il Primo ministro britannico, Keir Starmer, si prepara a fare un annuncio importante riguardo a un allentamento delle regole ambientali, con l’intento di proteggere il settore automobilistico britannico dall’impatto dei dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti. In un editoriale pubblicato sul quotidiano “The Times”, Starmer sottolinea che il mondo è cambiato radicalmente e afferma che i dazi non rappresentano una semplice nuova fase, ma un cambio sostanziale nelle relazioni commerciali internazionali.

 Tra le misure che il governo intende adottare, una delle principali riguarda l’allentamento del cosiddetto “mandato per i veicoli elettrici”, un provvedimento che stabilisce una quota obbligatoria di vendite di auto elettriche per ciascun produttore. La modifica di questa normativa ha come scopo quello di alleviare i timori che derivano dalle multe pesanti, che, sommate al dazio del 25% imposto dagli Stati Uniti, rischiano di mettere a rischio la produzione automobilistica britannica.

Le multe per i produttori che non raggiungono i target di vendita di veicoli elettrici verranno quindi ridotte in maniera significativa: si passerà da 15.000 a 12.000 sterline (circa da 17.000 a 14.000 euro) per ogni veicolo non venduto secondo le nuove quote. Inoltre, una misura che interessa molto il mercato delle auto ibride è la possibilità di continuare a vendere auto ibride, anche quelle non plug-in, fino al 2035, mentre il divieto di vendita di auto esclusivamente a benzina o diesel rimarrà fermo al 2030, come precedentemente stabilito.

Nel suo confronto di ieri con il premier britannico, Keir Starmer, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha adottato un approccio più morbido, ribadendo l’impegno dell’Ue nel proseguire i negoziati con gli Stati Uniti. Ha, tuttavia, chiarito che l’Ue è pronta a difendere i propri interessi attraverso contromisure proporzionate, qualora ciò si rendesse necessario.

In parallelo, mai prima d’ora un Consiglio Commercio dell’Unione Europea era stato al centro di tanta attenzione mediatica. I ministri dei Ventisette, con l’Italia rappresentata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, si riuniscono oggi a Lussemburgo. Allprine del giorno l’escalation commerciale che si è venuta a creare dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump riguardo ai dazi del 20% che verranno imposti su tutti i prodotti importati dall’Unione Europea.

La riunione di oggi è stata convocata in via straordinaria, perché, come ha spiegato una fonte diplomatica europea, “attendere il Consiglio ordinario previsto per la fine di maggio sarebbe stato troppo tardi”. Due saranno i principali punti all’ordine del giorno: i rapporti commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, e quelli tra l’Ue e la Cina.

Questo si aggiunge alle misure già annunciate lo scorso mese, che prevedono un dazio del 25% su acciaio, alluminio e automobili. Sebbene non siano previste decisioni concrete durante questa riunione, l’incontro rappresenta un test cruciale per l’unità dell’Unione Europea, in un periodo che viene considerato uno dei più delicati degli ultimi anni. La Commissione Europea, nei giorni scorsi, aveva fatto intendere chiaramente la sua intenzione di rispondere in modo “fermo e immediato” ai dazi americani, ma ora sembra aver deciso di prendere tempo, anche sotto la pressione di vari Stati membri che non vogliono aggravare ulteriormente le tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

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