K metro 0 – Gerusalemme – Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di fare marcia indietro sulla nomina di Eli Sharvit come nuovo capo dello Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna israeliana. Con un annuncio l’ufficio del premier, a soli 24 ore dall’annuncio ufficiale, ha comunicato la decisione, come ha riportato il “Times
K metro 0 – Gerusalemme – Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di fare marcia indietro sulla nomina di Eli Sharvit come nuovo capo dello Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna israeliana. Con un annuncio l’ufficio del premier, a soli 24 ore dall’annuncio ufficiale, ha comunicato la decisione, come ha riportato il “Times of Israel”.
Netanyahu aveva accolto con favore la nomina di Sharvit, vice ammiraglio in pensione, e aveva comunicato ieri la sua scelta al pubblico. Tuttavia, dopo un incontro a tarda notte con Sharvit, il Primo ministro ha deciso di sospendere la decisione e riconsiderare la sua posizione. In una dichiarazione ufficiale, l’ufficio di Netanyahu ha spiegato: “Il Primo ministro ha ringraziato il vice ammiraglio Sharvit per la sua disponibilità a servire nel ruolo di capo dello Shin Bet, ma lo ha informato che, dopo una riflessione più approfondita, intende intervistare altri candidati per la posizione”.
Questa marcia indietro arriva in un momento particolarmente delicato, a seguito di numerose critiche da parte di alleati politici e membri della coalizione di governo. In particolare, la nomina di Sharvit aveva sollevato preoccupazioni a causa della sua presunta vicinanza a movimenti di protesta contro le riforme del sistema giudiziario volute dal governo. Nel 2023, Sharvit aveva preso parte alle manifestazioni di massa che si erano svolte in tutto il Paese contro i piani di riforma. Queste manifestazioni avevano visto il coinvolgimento di numerosi settori della società civile, tra cui ufficiali in pensione e ex membri delle forze armate, i quali avevano espresso il loro dissenso riguardo alle proposte di riforma.
Inoltre, Sharvit era stato un sostenitore di un accordo territoriale sulle acque con il Libano nel 2022, un tema su cui Netanyahu, allora leader dell’opposizione, aveva preso una posizione contraria. Questo episodio aveva contribuito ad alimentare il malcontento tra i sostenitori del governo, che vedevano in queste dichiarazioni un possibile conflitto di interessi o una visione troppo divergente rispetto alle politiche adottate dal governo israeliano.
Anche le posizioni di Sharvit su questioni internazionali avevano suscitato dibattito. In particolare, all’inizio di quest’anno, aveva pubblicato un editoriale molto critico sulle politiche ambientali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Nonostante le critiche, Netanyahu aveva inizialmente difeso la sua scelta, sottolineando l’esperienza di Sharvit e la sua carriera al servizio del Paese. Tuttavia, la crescente pressione politica e le preoccupazioni espresse da vari settori hanno portato il premier israeliano a rivedere la sua decisione.
Ora, con la volontà di esplorare altre opzioni, Netanyahu ha annunciato che intende incontrare altri candidati per il ruolo di capo dello Shin Bet. Questo passo segna un ulteriore capitolo nella politica interna israeliana, già segnata da tensioni e divisioni all’interno della coalizione di governo. Non è ancora chiaro chi prenderà il posto di Ronen Bar, l’attuale capo dello Shin Bet, che ha annunciato di voler lasciare l’incarico dopo un lungo mandato.