Il leader serbo-bosniaco Dodik a Mosca nonostante il mandato d’arresto

Il leader serbo-bosniaco Dodik a Mosca nonostante il mandato d’arresto

K metro 0 – Mosca – Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, attuale presidente della Republika Srpska (RS), ha annunciato il suo arrivo a Mosca attraverso un video diffuso sulla piattaforma X. Il filmato, girato davanti alla Tomba del Milite Ignoto, mostra Dodik mentre rende omaggio ai caduti, sottolineando un rituale che, a suo dire, accompagna

K metro 0 – Mosca – Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, attuale presidente della Republika Srpska (RS), ha annunciato il suo arrivo a Mosca attraverso un video diffuso sulla piattaforma X. Il filmato, girato davanti alla Tomba del Milite Ignoto, mostra Dodik mentre rende omaggio ai caduti, sottolineando un rituale che, a suo dire, accompagna ogni sua visita nella capitale russa.

“Sono arrivato a Mosca. Inizio ogni mia visita qui con un omaggio alla Tomba del Milite Ignoto”, ha dichiarato nel breve video. Tuttavia, il suo viaggio avviene in un contesto particolarmente delicato: solo quattro giorni prima, la giustizia bosniaca aveva richiesto un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti con l’accusa di attentato all’ordine costituzionale della Bosnia-Erzegovina.

Nonostante le accuse e il rischio di arresto al di fuori della Republika Srpska, Dodik ha confermato ancora una volta la sua vicinanza a Mosca, lodando apertamente il presidente russo Vladimir Putin. “Il leader storico del popolo russo, Vladimir Putin”, ha detto nel messaggio, senza tuttavia menzionare se durante la visita sia previsto un incontro con il capo del Cremlino.

La presenza di Dodik a Mosca non è solo un fatto politico, ma assume un significato simbolico più ampio. Il leader serbo-bosniaco non ha mai nascosto il suo orientamento filo-russo e per le sue posizioni apertamente critiche nei confronti dell’Occidente. In particolare l’Unione Europea e gli Stati Uniti lo accusano di minare la stabilità della Bosnia-Erzegovina e dei Balcani.

Negli ultimi anni, Dodik ha intensificato i suoi legami con la Russia, opponendosi fermamente alle sanzioni occidentali contro Mosca e difendendo le posizioni del Cremlino su diversi scenari internazionali. La sua visita in Russia, in un momento in cui è formalmente ricercato dalla giustizia bosniaca, appare dunque come una chiara sfida alle autorità di Sarajevo e ai partner occidentali della Bosnia-Erzegovina.

Il viaggio di Dodik arriva in un momento di crescente tensione nei Balcani, dove la Republika Srpska continua a spingere per una maggiore autonomia rispetto al governo centrale di Sarajevo. Le sue recenti mosse politiche, tra cui l’approvazione di leggi che mettono in discussione l’autorità delle istituzioni statali bosniache, hanno sollevato preoccupazioni sulla possibilità di una nuova crisi istituzionale nel Paese.

Mosca, da parte sua, ha sempre sostenuto Dodik, considerandolo un alleato strategico nella regione. La Russia vede la Republika Srpska come un baluardo contro l’influenza occidentale nei Balcani e ha spesso fornito supporto diplomatico e politico alle posizioni di Dodik.

Resta da vedere se la visita a Mosca avrà ripercussioni sul piano internazionale. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno già espresso più volte preoccupazione per le azioni di Dodik, minacciando ulteriori sanzioni nei suoi confronti. Il mandato di arresto emesso dalla giustizia bosniaca potrebbe limitare i suoi spostamenti futuri, ma la sua accoglienza in Russia dimostra che il leader serbo-bosniaco può ancora contare su forti alleanze al di fuori dell’Occidente.

Per il momento, la visita di Dodik rappresenta un’ulteriore conferma della sua strategia politica: rafforzare i legami con la Russia e sfidare apertamente l’ordine costituzionale della Bosnia-Erzegovina, alimentando così nuove incertezze sul futuro dei Balcani.

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