Grecia, in vigore il nuovo salario minimo di 880 euro

Grecia, in vigore il nuovo salario minimo di 880 euro

K metro 0 – Atene – Da oggi, in Grecia, il salario minimo ufficiale sale a 880 euro al mese, segnando un nuovo passo avanti nella politica economica del governo guidato dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis. L’aumento, che rappresenta un ulteriore miglioramento del potere d’acquisto dei lavoratori, è stato annunciato con l’obiettivo di raggiungere i

K metro 0 – Atene – Da oggi, in Grecia, il salario minimo ufficiale sale a 880 euro al mese, segnando un nuovo passo avanti nella politica economica del governo guidato dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis. L’aumento, che rappresenta un ulteriore miglioramento del potere d’acquisto dei lavoratori, è stato annunciato con l’obiettivo di raggiungere i 950 euro entro il 2027, come riportato dall’agenzia stampa greca Ana Mpa.

Il governo di Mitsotakis ha più volte sottolineato la necessità di garantire stipendi più alti per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rafforzare la crescita economica. “Il sostegno al reddito disponibile dei cittadini dipende innanzitutto dall’opportunità che diamo ai nostri concittadini disoccupati di trovare un lavoro stabile e ben retribuito”, ha dichiarato il primo ministro.

Uno degli aspetti centrali della politica del governo è stata la riduzione della disoccupazione, che nel 2019 superava il 17,5% e oggi è scesa a meno del 9%. La creazione di circa 500.000 nuovi posti di lavoro, un dato che dimostra la ripresa del mercato del lavoro greco dopo la crisi economica che ha colpito il Paese negli anni scorsi, ha permesso la riduzione della disoccupazione.

Mitsotakis ha inoltre evidenziato che oggi tre lavoratori su quattro hanno un impiego a tempo pieno e percepiscono uno stipendio medio superiore a 1.400 euro. Un segnale positivo che indica come la crescita salariale sia sostenuta da un’economia più solida e da un mercato del lavoro più dinamico.

Per favorire l’occupazione e garantire un ulteriore aumento degli stipendi, il governo ha introdotto una riduzione progressiva dei contributi a carico delle aziende. L’obiettivo è arrivare a un taglio del 6% entro la fine del quadriennio, alleggerendo il peso fiscale per le imprese e incentivandole ad assumere più lavoratori.

Mitsotakis ha spiegato che la combinazione di una disoccupazione in calo e di un sistema fiscale più favorevole per le aziende porterà a una competizione più alta per la forza lavoro. Questo significa che i datori di lavoro saranno costretti ad offrire salari più alti per attrarre dipendenti qualificati.

Tuttavia, il primo ministro ha riconosciuto che il percorso non è ancora concluso: “Siamo a metà strada, ma abbiamo ancora molta strada da fare per riuscire ad attrarre più donne e più giovani nel mercato del lavoro”. L’inclusione di queste categorie sarà fondamentale per rendere il mercato del lavoro greco più equo e sostenibile nel lungo periodo.

Con questa nuova politica salariale, la Grecia punta a consolidare la propria ripresa economica e a garantire una migliore qualità della vita ai suoi cittadini, con un focus particolare sulla creazione di posti di lavoro stabili e ben retribuiti.

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