Slovacchia, emergenza afta epizootica: in campo anche l’esercito

Slovacchia, emergenza afta epizootica: in campo anche l’esercito

K metro 0 – Bratislava –  La Slovacchia sta affrontando una delle più gravi emergenze sanitarie nel settore agricolo degli ultimi anni. Un’epidemia di afta epizootica (foot and mouth disease), una malattia virale altamente contagiosa che colpisce bovini, suini, ovini e altri ruminanti. Per contrastare la diffusione del virus e proteggere l’industria zootecnica, il governo

K metro 0 – Bratislava –  La Slovacchia sta affrontando una delle più gravi emergenze sanitarie nel settore agricolo degli ultimi anni. Un’epidemia di afta epizootica (foot and mouth disease), una malattia virale altamente contagiosa che colpisce bovini, suini, ovini e altri ruminanti. Per contrastare la diffusione del virus e proteggere l’industria zootecnica, il governo ha annunciato un fondo straordinario di 10 milioni di euro.

Il primo ministro Robert Fico, in una conferenza stampa, ha dichiarato che saranno mobilitate unità dell’esercito per assistere le autorità sanitarie e le forze di polizia nelle operazioni di contenimento e sorveglianza. Secondo le prime stime, i danni economici provocati dall’epidemia potrebbero oscillare tra 40 e 50 milioni di euro.

L’afta epizootica è una delle malattie più temute nel settore agricolo per la sua elevata contagiosità e il suo potenziale impatto economico. Sebbene non sia pericolosa per l’uomo, può devastare intere mandrie, causando gravi lesioni agli animali, perdita di produzione e, nella maggior parte dei casi, la necessità di abbattimenti su larga scala.

Il governo slovacco ha implementato una serie di misure straordinarie, tra cui: l’istituzione di zone di quarantena attorno agli allevamenti colpiti, con restrizioni severe sulla movimentazione degli animali.

L’abbattimento immediato degli animali infetti per evitare la diffusione del virus. La decontaminazione rigorosa delle aziende agricole e dei trasporti coinvolti. La sospensione temporanea delle esportazioni di prodotti di origine animale dalle zone colpite. E, infine, il coinvolgimento dell’esercito per supportare la polizia nella gestione dell’emergenza e nel rispetto delle misure restrittive.

Il ministro della Difesa ha sottolineato che le forze di polizia, già sotto pressione, non possono gestire da sole l’emergenza, rendendo necessaria la mobilitazione di circa 250 soldati per il monitoraggio del territorio.

L’Unione Europea ha immediatamente attivato il proprio meccanismo di risposta alle emergenze sanitarie veterinarie. E ha inviato inviato esperti sul campo per coordinare le azioni di contenimento con le autorità slovacche.

La portavoce per la Salute della Commissione Europea, Eva Hrncirova, ha spiegato che la rapidità d’intervento è essenziale per evitare che la malattia si diffonda nei Paesi limitrofi, come Austria, Repubblica Ceca e Ungheria. In risposta alla crisi, la Germania ha inviato un vaccino soppressivo, utilizzato per bloccare l’espansione del virus nelle aree più critiche.

Oltre alle misure immediate, Bruxelles sta valutando un eventuale sostegno economico per gli allevatori slovacchi che subiranno perdite significative a causa dell’emergenza.

La Slovacchia è un importante esportatore di prodotti caseari e carne suina, e un’epidemia di questa portata potrebbe avere conseguenze a lungo termine sul settore. L’impatto non riguarda solo gli allevatori, ma anche l’intera catena produttiva, dai macelli all’industria lattiero-casearia.

Gli esperti avvertono che, senza un contenimento efficace, la malattia potrebbe diffondersi rapidamente. In questo caso il governo dovrebbe estendere le misure di abbattimento e a chiudere ulteriori aziende agricole. Questo scenario sarebbe un duro colpo per l’economia agricola del Paese e potrebbe compromettere l’export slovacco nel lungo periodo.

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