Israele, approvata la legge di bilancio: tensioni politiche e critiche

Israele, approvata la legge di bilancio: tensioni politiche e critiche

K metro 0 – Gerusalemme – La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato in terza e ultima lettura la legge di bilancio per il 2024. La manovra, dal valore complessivo di 755 miliardi di shekel (circa 190 miliardi di euro), è stata approvata con 66 voti favorevoli e 52 contrari. L’approvazione era cruciale per la

K metro 0 – Gerusalemme – La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato in terza e ultima lettura la legge di bilancio per il 2024. La manovra, dal valore complessivo di 755 miliardi di shekel (circa 190 miliardi di euro), è stata approvata con 66 voti favorevoli e 52 contrari.

L’approvazione era cruciale per la sopravvivenza del governo guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu: se la Knesset non avesse varata la legge entro il 31 marzo, l’esecutivo sarebbe automaticamente caduto, come previsto dalle norme israeliane il “Times of Israel” ha sottolineato come il voto rappresentasse una prova di forza per la fragile coalizione governativa, che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare forti tensioni interne e la pressione della guerra in corso a Gaza.

Dopo l’approvazione della manovra, Netanyahu ha celebrato il risultato con un video diffuso sui social media, nel quale appare insieme al ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, figura chiave del governo e leader del partito dell’estrema destra religiosa. Smotrich, noto per le sue posizioni ultranazionaliste e per la sua politica di linea dura nei confronti della popolazione palestinese, ha dichiarato: “Abbiamo approvato una legge di bilancio che fornisce tutte le risorse necessarie per vincere la guerra e per rafforzare la nostra economia”, ha dichiarato Smotrich.

L’approvazione della legge di bilancio è avvenuta anche grazie al sostegno del partito di estrema destra Otzma Yehudit, il cui leader, Itamar Ben-Gvir, ha recentemente fatto ritorno nel governo con l’incarico di ministro della Sicurezza nazionale. Ben-Gvir, noto per le sue dichiarazioni incendiarie e la sua politica ultranazionalista, ha più volte chiesto un approccio ancora più duro contro Hamas e la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

Secondo gli osservatori, il ritorno di Ben-Gvir ha rafforzato la posizione di Netanyahu, garantendogli voti cruciali per l’approvazione della manovra. Tuttavia, la sua presenza nel governo ha anche intensificato le tensioni con l’opposizione e con alcuni settori della società israeliana, che temono una deriva ancora più radicale delle politiche di sicurezza e militari.

L’opposizione ha attaccato duramente la manovra finanziaria, accusando il governo di aver varato un bilancio che penalizza le fasce più deboli della popolazione e aggrava la crisi economica in corso. Secondo Avigdor Liberman, leader del partito di centrodestra Yisrael Beytenu, il bilancio comporterà un aumento significativo del costo della vita.

Anche Benny Gantz, leader del partito di opposizione Unità Nazionale, ha criticato duramente la legge di bilancio, accusando Netanyahu di anteporre la propria politica sopravvivenza alle necessità del Paese. “Questo bilancio graverà su tutti i cittadini israeliani per tutto l’anno”, ha dichiarato Gantz.

Secondo gli economisti, la manovra varata dal governo prevede ingenti spese per il settore della difesa, uno scapito di investimenti in ambiti fondamentali come la sanità, l’istruzione ei servizi sociali. L’aumento del deficit e il rialzo dei prezzi rischiano di accentuare le difficoltà economiche per molti cittadini, in un contesto già segnato dall’incertezza della guerra e dalle tensioni geopolitiche.

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