K metro 0 – Washington – L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo la Cnn, ha presentato un ricorso d’emergenza alla Corte Suprema contro la decisione del giudice federale distrettuale di San Francisco, William Alsup. Il provvedimento prevede il reintegro di oltre 16.000 dipendenti federali licenziati nell’ambito personale delle misure di riduzione del
K metro 0 – Washington – L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo la Cnn, ha presentato un ricorso d’emergenza alla Corte Suprema contro la decisione del giudice federale distrettuale di San Francisco, William Alsup. Il provvedimento prevede il reintegro di oltre 16.000 dipendenti federali licenziati nell’ambito personale delle misure di riduzione del governativo attuate dall’amministrazione Trump.
La richiesta di ricorso, firmata dall’avvocato generale ad interim Sarah Harris, sostiene che la sentenza infligge un “danno irreparabile” al potere esecutivo. Inoltre obbliga il governo a un’imponente e complessa operazione amministrativa per ripristinare il personale licenziato in tempi molto brevi, con impatti significativi sulle risorse amministrative.
Secondo quanto riportato, il giudice Alsup aveva imposto che sei agenzie federali riassumessero immediatamente i lavoratori licenziati. Il provvedimento emesso dopo che i sindacati federali avevano contestato il piano dell’amministrazione Trump di ridurre il personale federale. In particolare colpisce quei dipendenti che avevano meno di un anno di servizio e che godevano di limitata tutela contrattuale.
I sindacati ritengono la decisione di Alsup una vittoria significativa, poiché ha messo in luce il trattamento ingiusto dei lavoratori con contratti temporanei. Il giudice ha stabilito che l’Ufficio di gestione del personale della Casa Bianca aveva agito illegalmente, ordinando il licenziamento indiscriminato dei dipendenti in prova. Non avrebbe, infatti, dato la possibilità alle singole agenzie di prendere decisioni autonome, violando così le regole federali sul licenziamento del personale.
L’amministrazione Trump ha prontamente contestato la decisione. La tesi sostenuta è che interferisce con il sistema normativo esistente, il quale prevede canali amministrativi specifici attraverso i quali i dipendenti federali possono contestare i licenziamenti. In altre parole, secondo il governo il ricorso diretto ai tribunali da parte dei sindacati sovvertirebbe l’intero processo amministrativo stabilito dal Congresso per la gestione dei licenziamenti e delle assunzioni nel settore pubblico.
L’avvocato Sarah Harris ha anche sottolineato che la sentenza di Alsup creerebbe un pericoloso precedente, permettendo ai sindacati di bypassare il processo amministrativo stabilito per risolvere controversie legate ai licenziamenti federali.
Inoltre, il ricorso d’emergenza presentato dall’amministrazione Trump non è l’unica azione legale intrapresa in questa vicenda. Il governo ha già presentato un ricorso simile presso la Corte d’Appello federale di San Francisco, che al momento sta esaminando il caso.
Se la Corte Suprema dovesse decidere di non bloccare la decisione di Alsup, l’amministrazione dovrà affrontare non solo una revisione completa della riduzione del personale, ma anche un impatto significativo sulle sue politiche di gestione delle risorse umane.
Questa situazione rappresenta un’importante battaglia legale tra il potere esecutivo e i sindacati, con implicazioni significative per la gestione del personale pubblico e la protezione dei diritti dei lavoratori federali.
La decisione finale sulla questione potrebbe stabilire un precedente legale cruciale per il futuro della gestione del personale federale negli Stati Uniti, soprattutto in relazione alla gestione delle risorse umane all’interno del governo e alla protezione dei diritti dei dipendenti temporanei e a contratto.