Montenegro: operazione contro la criminalità transfrontaliera

Montenegro: operazione contro la criminalità transfrontaliera

K metro 0 – Podgorica – Due arresti, sei denunciati penali e uno dei sospettati ancora in fuga: questo il bilancio di un’importante operazione condotta dalla polizia montenegrina contro il contrabbando di sigarette e la criminalità transfrontaliera, avvenuta ieri a Rozaje. L’operazione è iniziata alle 15:30, quando gli agenti del Centro regionale di polizia di

K metro 0 – Podgorica – Due arresti, sei denunciati penali e uno dei sospettati ancora in fuga: questo il bilancio di un’importante operazione condotta dalla polizia montenegrina contro il contrabbando di sigarette e la criminalità transfrontaliera, avvenuta ieri a Rozaje.

L’operazione è iniziata alle 15:30, quando gli agenti del Centro regionale di polizia di frontiera “Nord” hanno intercettato un fuoristrada Opel Monterey senza targa a Stupa. Il veicolo, che ha ignorato l’alt e si è diretto a grande velocità verso Jablanica, è stato localizzato due ore più tardi a Bac, vicino all’abitazione di Enes Kajevic, un uomo di 48 anni noto alle forze dell’ordine.

Durante l’intervento, il sospettato Rizo Muric, 41 anni, ha dato fuoco al veicolo, mentre un gruppo di sei persone ha aggredito gli agenti. Muric ha brandito un’ascia, mentre LK, figlia diciottenne di Kajevic, ha danneggiato un’auto della polizia e bloccato la strada per ostacolare l’arrivo dei soccorsi.

Le forze di sicurezza di Rožaje sono riuscite ad arrestare Kajevic e Muric. Nel veicolo incendiato sono stati trovati oltre 1.600 pacchetti di sigarette di contrabbando, in gran parte distrutti dalle fiamme.

Su disposizione della procura, Kajevic e Muric sono stati accusati di contrabbando e aggressione a pubblico ufficiale. Sono stati denunciati anche LK ei figli minorenni di Kajevic, di 16 e 15 anni, per aggressione e danneggiamento. Inoltre, RK, 34 anni, è ricercato con le stesse accuse.

La polizia ha annunciato che continuerà a intensificare gli sforzi contro il contrabbando nella zona di confine, segnalando il coinvolgimento di alcuni agenti in attività logistiche a supporto di gruppi criminali. Rahim Kajevic, anch’egli ricercato risulta ancora latitante.

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