K metro 0 – Skopje – L’incendio che lo scorso fine settimana ha devastato una discoteca a Kocani, nella Macedonia del Nord, è il risultato di un sistema indebolito dalla corruzione e dal mancato rispetto delle leggi. Lo ha dichiarato il procuratore generale macedone, Ljupco Kocevski, in un’intervista al quotidiano serbo Politika. Secondo Kocevski, l’inchiesta
K metro 0 – Skopje – L’incendio che lo scorso fine settimana ha devastato una discoteca a Kocani, nella Macedonia del Nord, è il risultato di un sistema indebolito dalla corruzione e dal mancato rispetto delle leggi. Lo ha dichiarato il procuratore generale macedone, Ljupco Kocevski, in un’intervista al quotidiano serbo Politika.
Secondo Kocevski, l’inchiesta ha portato all’iscrizione di 28 persone nel registro degli indagati: tre di loro sono attualmente ricoverate in ospedale, mentre 18 sono state poste in custodia cautelare.
Le indagini si stanno concentrando su una serie di illeciti, tra cui il pagamento e la ricezione delle tangenti, irregolarità nell’approvazione di articoli pirotecnici e altre violazioni di legge che avrebbero contribuito a causare l’incendio.
Oggi si sono svolti i funerali delle 59 vittime dell’incendio, mentre il Paese è sotto shock per una tragedia che solleva ancora una volta interrogativi sulla sicurezza e sulla trasparenza delle istituzioni.
L’incidente è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, quando centinaia di giovani stavano festeggiando in un noto locale notturno della città. Le fiamme si sono propagate rapidamente, rendendo impossibile la fuga per molte persone.
Secondo le prime ricostruzioni, il rogo sarebbe stato innescato da fuochi d’artificio accesi all’interno del locale senza alcuna precauzione. La presenza di materiali infiammabili e l’assenza di adeguate uscite di emergenza hanno aggravato la situazione, trasformando la discoteca in una trappola mortale.
Le autorità hanno confermato che il locale non disponeva delle autorizzazioni necessarie per ospitare eventi con un così alto numero di partecipanti. Inoltre, si sospetta che i permessi per l’utilizzo di articoli pirotecnici siano stati ottenuti in modo fraudolento.
L’incidente ha scatenato un’ondata di indignazione in tutto il Paese. Migliaia di persone sono scese in piazza a Skopje e in altre città per chiedere giustizia per le vittime e riforme immediate nel settore della sicurezza pubblica. I manifestanti accusano il governo di incompetenza e chiedono le dimissioni di funzionari ritenuti responsabili della mancanza di controlli adeguati nei locali pubblici.
Le proteste sono diventate particolarmente accese nella serata di lunedì scorso, quando la polizia ha dovuto intervenire per disperdere i manifestanti che cercavano di raggiungere il palazzo del governo. “Siamo stanchi di vivere in un Paese dove la corruzione uccide”, ha dichiarato un manifestante alla stampa locale. “Questo non è solo un incidente: è l’ennesima prova che le nostre istituzioni sono marce fino al midollo”.