K metro 0 – Parigi – Boualem Naman, meglio conosciuto come Doualemn, è un influencer algerino che si è trovato al centro di una intricata battaglia legale e diplomatica, con ripercussioni che si estendono oltre i confini personali. Originario dell’Algeria, Doualemn è diventato noto non solo per il suo ruolo come creatore di contenuti, ma
K metro 0 – Parigi – Boualem Naman, meglio conosciuto come Doualemn, è un influencer algerino che si è trovato al centro di una intricata battaglia legale e diplomatica, con ripercussioni che si estendono oltre i confini personali. Originario dell’Algeria, Doualemn è diventato noto non solo per il suo ruolo come creatore di contenuti, ma anche per le tensioni che ha suscitato con le sue dichiarazioni pubbliche.
Nel gennaio scorso, la Francia aveva preso la decisione di espellere Doualemn dal suo territorio, un provvedimento che però non ha trovato accoglimento in Algeria, causando il ritorno del cinquantanovenne a Montpellier, nel sud della Francia. Questa situazione ha ulteriormente complicato le relazioni diplomatiche già fragili tra Parigi e Algeri, portando l’influencer ad essere oggetto di un nuovo ordine di espulsione emesso recentemente.
Doualemn è stato condannato dal Tribunale di Montpellier a cinque mesi di prigione, con pena sospesa, per un video pubblicato su TikTok nel quale si invitava a commettere violenze contro un oppositore del regime algerino. Queste affermazioni hanno acceso un dibattito sull’uso dei social media e sul ruolo degli influencer come figure di riferimento nella sfera pubblica.
All’alba del giorno della nuova ordinanza di espulsione, le autorità francesi hanno arrestato Doualemn presso l’abitazione della figlia a Montpellier. Trasferito prima a Parigi e poi in un centro di detenzione amministrativa in attesa del rimpatrio. Tuttavia, i suoi avvocati hanno espresso forte preoccupazione, temendo che la fretta nell’eseguire l’espulsione possa interferire con eventuali ricorsi legali.
Questa vicenda, ampiamente seguita dai media francesi come Bfmtv, evidenzia una serie di questioni complesse: dalle implicazioni legali del contenuto condiviso sui social alla gestione dei rapporti diplomatici tra nazioni, passando per il rispetto dei diritti individuali. È un caso emblematico che sottolinea quanto possa essere sottile la linea tra libertà di espressione e responsabilità penale.