Cittadini canadesi giustiziati in Cina: Ottawa definisce le esecuzioni “inumane”

Cittadini canadesi giustiziati in Cina: Ottawa definisce le esecuzioni “inumane”

K metro 0 – Ottawa – Relazioni fra Pechino e Canada al fulmicotone. Le autorità canadesi hanno difatti confermato che quattro canadesi sono stati giustiziati in Cina per accuse legate alla droga. Ad annunciare e condannare le esecuzioni è stata Mélanie Joly, ministro degli Esteri del Canada, sottolineando che la Cina ha ignorato le richieste di

K metro 0 – Ottawa – Relazioni fra Pechino e Canada al fulmicotone. Le autorità canadesi hanno difatti confermato che quattro canadesi sono stati giustiziati in Cina per accuse legate alla droga. Ad annunciare e condannare le esecuzioni è stata Mélanie Joly, ministro degli Esteri del Canada, sottolineando che la Cina ha ignorato le richieste di clemenza provenienti da Ottawa. L’identità delle quattro persone non è stata tuttavia rivelata, su richiesta delle famiglie.

“Condanniamo fermamente le esecuzioni dei cittadini canadesi in Cina”, ha detto la Joly ai giornalisti, descrivendo la pena capitale come “irreversibile e incoerente con la dignità umana di base”. Non è tardata la risposta di Pechino, arrivata tramite un messaggio sul giornale canadese Globe and Mail. “I reati legati alla droga sono crimini gravi, riconosciuti in tutto il mondo come estremamente dannosi per la società”, ha dichiarato il governo cinese, per poi aggiungere: “La Cina continua a imporre pene severe per i reati legati alla droga e mantiene un atteggiamento di ‘tolleranza zero’ a questo riguardo”.

Anche l’ambasciata cinese a Ottawa è intervenuta per ribattere alle parole del ministro Joly, dichiarando che le prove contro i quattro individui erano “solide e sufficienti” e chiedendo al Canada di “smetterla con i commenti irresponsabili”. L’ambasciata della Repubblica Popolare di Cina ha inoltre aggiunto che Pechino ha “pienamente garantito i diritti e gli interessi dei cittadini canadesi in oggetto” e ha chiesto al governo di Ottawa di “rispettare la sovranità giudiziaria cinese”.

I rapporti tra Cina e Canada sono tesi dal 2018. In quell’anno le autorità canadesi arrestarono su mandato degli Stati Uniti Meng Wanzhou, dirigente di Huawei, e Pechino rispose con la carcerazione di due cittadini canadesi, detenuti per ritorsione con l’accusa di spionaggio. Le tensioni tra i due paesi sono continuate con le denunce di interferenze cinesi nelle elezioni in Canada del 2019 e del 2021. Ottawa ha anche criticato le dure repressioni a Hong Kong e il trattamento della minoranza musulmana uigura nello Xinjiang. Inoltre, Pechino ha recentemente imposto tariffe su alcune importazioni di prodotti agricoli e alimentari canadesi dopo che il Canada ha alzato i dazi sui veicoli elettrici, sull’acciaio e sull’alluminio provenienti dal colosso orientale.

In ogni caso, secondo le ONG che si battono in difesa dei diritti umani, la Cina è il paese dove la pena di morte è più utilizzata al mondo, sebbene il governo tenga segreto il numero delle esecuzioni. Le pene capitali sono eseguite per reati ritenuti gravi, tra cui quelli legati alla droga, alla corruzione e allo spionaggio.

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Edoardo Adario
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