Tesla sotto accusa in Germania: trattenute agli stipendi dei dipendenti in malattia

Tesla sotto accusa in Germania: trattenute agli stipendi dei dipendenti in malattia

K metro 0 – Berlino – La casa automobilistica statunitense Tesla sta affrontando nuove polemiche in Germania. Secondo quanto riportato da vari media tedeschi, l’azienda ha deciso di trattenere parte degli stipendi dei dipendenti dello stabilimento di Grünheide, vicino Berlino, che si sono dichiarati malati. La notizia sarebbe emersa da un’e-mail interna inviata ai lavoratori.

K metro 0 – Berlino – La casa automobilistica statunitense Tesla sta affrontando nuove polemiche in Germania. Secondo quanto riportato da vari media tedeschi, l’azienda ha deciso di trattenere parte degli stipendi dei dipendenti dello stabilimento di Grünheide, vicino Berlino, che si sono dichiarati malati. La notizia sarebbe emersa da un’e-mail interna inviata ai lavoratori.

Il direttore distrettuale del sindacato IG Metall, Dirk Schulze, ha accusato Tesla di mettere in discussione i certificati medici, rifiutando il pagamento dei congedi per malattia e trattenendo le retribuzioni.

La tensione tra Tesla e i suoi dipendenti non è nuova. Già nell’ottobre 2024, i dirigenti della Gigafactory di Berlino-Brandenburg avevano avviato visite domiciliari per verificare lo stato di salute di circa 30 lavoratori in malattia. Secondo il sito tedesco Handelsblatt, queste visite — pagate dall’azienda — hanno provocato reazioni negative tra i dipendenti, alcuni dei quali hanno persino minacciato di chiamare la polizia o hanno rifiutato di aprire la porta ai supervisori.

André Thierig, direttore della produzione dello stabilimento, ha difeso l’iniziativa. La tesi dell’azienda è che l’alto numero di assenze per malattia fosse dovuto all’abuso del sistema sociale tedesco, che garantisce la retribuzione completa per sei settimane di congedo. Thierig ha citato un’analisi aziendale secondo cui le assenze aumentano del 5% nei turni serali e di venerdì rispetto agli altri giorni lavorativi, insinuando che non fosse un problema legato alle condizioni di lavoro.

Già allora il sindacato IG Metall ha respinto le accuse di abuso, affermando che le dure condizioni di lavoro e i turni prolungati nella fabbrica rendono inevitabile un aumento dei congedi per malattia. Ha inoltre esortato Tesla a migliorare la propria cultura aziendale per ridurre l’assenteismo, anziché inasprire i controlli sui lavoratori.

Queste tensioni interne si sommano a una situazione economica già complicata per Tesla in Europa. La Gigafactory di Grünheide, inaugurata nel 2022 con l’obiettivo di produrre un milione di auto all’anno, ha faticato a raggiungere i suoi traguardi, riducendo gli obiettivi mensili di produzione.

Parallelamente, le vendite di Tesla in Germania hanno subito un crollo del 60%, un dato allarmante secondo gli analisti. A pesare, oltre al calo della domanda di veicoli elettrici, è stata anche l’esposizione mediatica del Ceo Elon Musk, che ha recentemente espresso il proprio sostegno al partito di estrema destra tedesco AfD.

Per risollevare le sorti dell’azienda, Musk ha annunciato l’acquisto di alcuni asset di Manz, società specializzata in batterie per auto elettriche, con l’obiettivo di potenziare l’automazione delle linee produttive di Tesla.

Infine Tesla sta guardando anche ad altre opportunità di mercato. Secondo la testata “Jns”, il governo israeliano ha invitato Tesla a partecipare a una gara d’appalto per la fornitura di auto elettriche destinate ai funzionari governativi. Il premier Benjamin Netanyahu ha rilanciato la notizia sui social, condividendo una foto del 2023 che lo ritrae insieme a Musk e alla moglie Sara davanti a un Cybertruck.

Il ministero dell’Energia e delle Infrastrutture israeliano prevede che entro il 2030 circoleranno 1,3 milioni di veicoli elettrici nel Paese, con l’obiettivo di rendere elettrico l’intero parco auto privato entro il 2050.

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