Serbia, il presidente Vucic intervistato da Trump Jr.: “Proteste frutto di volontà esterne”

Serbia, il presidente Vucic intervistato da Trump Jr.: “Proteste frutto di volontà esterne”

K metro 0 – Belgrado – In Serbia cresce il clima di preoccupazione in vista della manifestazione di protesta che avrà luogo domani a Belgrado. Il primo ministro serbo, Milos Vucevic, ha lanciato un nuovo appello agli organizzatori, invitandoli a “evitare assolutamente ogni forma di conflitto” e a garantire che l’evento non degeneri in violenza.

K metro 0 – Belgrado – In Serbia cresce il clima di preoccupazione in vista della manifestazione di protesta che avrà luogo domani a Belgrado. Il primo ministro serbo, Milos Vucevic, ha lanciato un nuovo appello agli organizzatori, invitandoli a “evitare assolutamente ogni forma di conflitto” e a garantire che l’evento non degeneri in violenza. Vucevic ha espresso particolare preoccupazione per un incontro avvenuto il 12 marzo presso la sede del Movimento dei Cittadini Liberi (Pokret Slobodnih Gradjana – Psg) di Novi Sad, una delle principali forze di opposizione in Serbia. L’incontro, secondo le autorità serbe, sarebbe stato “un invito alla preparazione di atti terroristici”. In particolare, alcuni media filo-governativi hanno diffuso registrazioni audio in cui gli attivisti del PSG discutono di un possibile attacco all’edificio della Radiotelevisione serba (Rts) durante la manifestazione di domani.

Secondo Aleksandar Vucic l’obiettivo della protesta di domani a Belgrado non è “quello di soddisfare le richieste degli studenti, ma di realizzare una rivoluzione colorata in Serbia”. Lo ha affermato il presidente serbo Aleksandar Vucic in un discorso alla nazione in vista della manifestazione studentesca di domani nella capitale. Il presidente ha ribadito che “non ci sarà nessun governo di transizione” e che non accetterà “ricatti e pressioni”. Vucic ha quindi sottolineato che l’incontro di domani è “illegale” perchè non “è stato annunciato” e ha chiesto agli organi di polizia di assicurare che venga comunque “protetto” per potere essere svolto “in sicurezza”.

Mentre la tensione cresce, ieri sera è stata pubblicata la puntata numero 224 del podcast “Triggered” di Donald Trump Jr., figlio del presidente degli Stati Uniti, dedicata a un’intervista con il presidente serbo Aleksandar Vucic. Dopo essere arrivato a Belgrado martedì per la sua seconda visita in Serbia, dopo quella di settembre durante la campagna elettorale statunitense, Trump Jr. ha incontrato Vucic per un colloquio di oltre un’ora in cui sono stati discussi temi di rilevanza internazionale e nazionale. Tra i temi trattati, la possibilità di un futuro ingresso della Serbia nell’Unione Europea, le proteste che stanno minando la stabilità politica interna del Paese e, ovviamente, i rapporti con il Kosovo, che continuano ad essere una questione spinosissima nelle

Vucic ha descritto la Serbia come un Paese dei Balcani che non fa parte dell’Unione Europea ma che sta “lavorando seriamente per arrivare all’integrazione”, confermando che la Serbia è attualmente uno dei Paesi con la crescita economica più rapida in Europa.

In merito alle proteste, che sono nate a seguito della tragica morte di 15 persone causata dal crollo di una pensilina alla stazione di Novi Sad, Vucic ha poi accusato alcune potenze straniere e organizzazioni internazionali di aver finanziato e sostenuto le proteste con l’intento di “destabilizzare il Paese”, senza escludere il fatto che ciò possa essere legato al fatto che la Serbia, pur mantenendo una posizione di sostegno nei confronti dell’Ucraina, ha deciso di non aderire alle sanzioni imposte alla Russia.

“La Serbia è un piccolo Paese che sta cercando di difendere la propria indipendenza politica ed economica”, ha continuato Vucic, “e questo non piace a molti in Europa”. Il presidente serbo ha ribadito che la Serbia non è “un Paese obbediente come altri” e che, nonostante le pressioni esterne, la popolazione serba è determinata a sostenere la propria indipendenza e il diritto di decidere il proprio futuro. “Nei prossimi giorni, supereremo questa crisi”, ha concluso Vucic, “perché vedo chiaramente che la maggior parte della popolazione vuole pace, stabilità e la possibilità di decidere il nostro futuro alle urne”.

Trump Jr. ha approfittato dell’intervista per fare una riflessione sulla Serbia, definendola “un Paese che difende la sua sovranità e i suoi confini” in un momento in cui l’Europa occidentale sembra fare esattamente il contrario.

Infine, la visita di Trump Jr. si inserisce in un progetto più ampio della famiglia Trump-Kushner, che prevede la costruzione di un hotel a marchio Trump a Belgrado, situato nell’area dell’ex edificio dello Stato Maggiore delle Forze Armate della Serbia, danneggiato dai bombardamenti della Nato nel 1999. Questo progetto è gestito dalla società statunitense di proprietà di Jared Kushner, genero del presidente, e segna un ulteriore passo nel consolidamento dei legami economici e politici tra gli Stati Uniti e la Serbia.

Condividi su:
Redazione_EU
CONTRIBUTOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: