G7: garanzie per Ucraina, ma non soluzione a “due Stati” per Gaza

G7: garanzie per Ucraina, ma non soluzione a “due Stati” per Gaza

K metro 0 – La Malbaie – I ministri degli Esteri del G7 hanno riaffermato il loro “sostegno incrollabile” all’integrità territoriale, sovranità e indipendenza dell’Ucraina. Nella dichiarazione finale, pubblicata al termine della riunione ministeriale a La Malbaie, Quebec, i ministri hanno accolto positivamente gli sforzi per concordare un cessate il fuoco, a seguito dei colloqui

K metro 0 – La Malbaie – I ministri degli Esteri del G7 hanno riaffermato il loro “sostegno incrollabile” all’integrità territoriale, sovranità e indipendenza dell’Ucraina. Nella dichiarazione finale, pubblicata al termine della riunione ministeriale a La Malbaie, Quebec, i ministri hanno accolto positivamente gli sforzi per concordare un cessate il fuoco, a seguito dei colloqui dell’11 marzo in Arabia Saudita tra Stati Uniti e Ucraina. Hanno elogiato l’impegno di Kiev nel perseguire una pace giusta e duratura, in linea con lo statuto delle Nazioni Unite, ed esortato la Russia ad accettare la tregua “a parità di condizioni”.

Il tutto mentre Vladimir Putin non esclude completamente la possibilità di una tregua in Ucraina, ma pone condizioni rigorose, sottolineando che essa dovrebbe portare a una pace duratura. E Donald Trump su Truth scrive “C’è una grande opportunità che questa guerra devastante e sanguinosa possa finalmente giungere a termine”, dopo il colloquio tra il suo inviato e il presidente russo. Ma per il presidente ucraino Zelensky “il dittatore russo è intenzionato a respingere la proposta di cessare il fuoco”.

I ministri degli Esteri del G7 hanno, comunque, sottolineato l’importanza di misure concrete per “rafforzare la fiducia” nel contesto di un possibile cessate il fuoco, come il rilascio immediato dei prigionieri di guerra e la restituzione dei bambini ucraini deportati durante l’occupazione russa. Hanno chiesto che il cessate il fuoco sia accompagnato da accordi di sicurezza robusti e credibili che consentano all’Ucraina di “prevenire e difendersi da nuove aggressioni”.

Il G7 ha ribadito il proprio impegno a coordinare aiuti economici e umanitari, promuovendo iniziative concrete come la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Roma il prossimo 10-11 luglio.

Riguardo al Medio Oriente, il G7 ha nuovamente chiesto ad Hamas di liberare senza condizioni gli ostaggi e di restituire i corpi dei deceduti ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Ha ribadito il pieno sostegno alla consegna tempestiva e sicura di aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese, evidenziando la necessità di aprire corridoi umanitari per garantire l’accesso ai beni di prima necessità.

I ministri hanno sottolineato l’urgenza di stabilire un “orizzonte politico” credibile per il popolo palestinese, da raggiungere attraverso una soluzione negoziata che risponda alle aspirazioni di tutte le parti coinvolte e promuova la pace e la stabilità nella regione. Tuttavia, nella dichiarazione finale non è stato menzionato esplicitamente il concetto di “due Stati”, nonostante la sua presenza nelle bozze precedenti.

I ministri hanno riconosciuto il diritto di Israele all’autodifesa, condannando l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e affermando che il movimento islamista “non può avere un ruolo nel futuro di Gaza”. Hanno espresso la volontà di collaborare con i partner arabi per la ricostruzione e la pace nella regione.

Il G7 ha riaffermato il sostegno ai popoli di Siria e Libano, condannando la violenza in Siria e chiedendo a Damasco di proteggere i civili e perseguire i responsabili delle atrocità. Hanno definito l’Iran una “fonte di instabilità” e sollecitato Teheran a “scegliere la diplomazia”, impedendo lo sviluppo di armi nucleari.

Sul fronte dell’Indo-Pacifico, il G7 ha espresso preoccupazione per la situazione nel Mar Cinese Meridionale ed Orientale, opponendosi a ogni azione unilaterale che alteri lo status quo regionale. Hanno denunciato le pratiche commerciali anticoncorrenziali della Cina e chiesto alla Corea del Nord di abbandonare i programmi nucleari e balistici.

Infine, i ministri hanno condannato la violenza delle gang ad Haiti e riaffermato l’impegno a sostenere la democrazia e la stabilità nel Paese. Hanno chiesto il ripristino della democrazia in Venezuela e la liberazione dei prigionieri politici. Hanno anche denunciato le atrocità in Sudan e l’offensiva del gruppo M23 nella Repubblica Democratica del Congo, sostenuta dal Ruanda.

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