K metro 0 – Bucarest – Calin Georgescu non potrà partecipare alle elezioni presidenziali del 4 maggio in Romania. La Corte Costituzionale ha respinto all’unanimità il suo ricorso contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale, che aveva rigettato la sua candidatura. La sentenza, definitiva e vincolante, è stata emessa due giorni dopo la decisione iniziale dell’Ufficio
K metro 0 – Bucarest – Calin Georgescu non potrà partecipare alle elezioni presidenziali del 4 maggio in Romania. La Corte Costituzionale ha respinto all’unanimità il suo ricorso contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale, che aveva rigettato la sua candidatura. La sentenza, definitiva e vincolante, è stata emessa due giorni dopo la decisione iniziale dell’Ufficio Elettorale.
Nei giorni precedenti alla sentenza, centinaia di sostenitori di Georgescu si sono mobilitati in diverse città della Romania, organizzando manifestazioni per esprimere il loro dissenso verso la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale. Le proteste hanno raggiunto il culmine davanti alla sede della Corte Costituzionale, dove i manifestanti hanno chiesto trasparenza e giustizia per il loro candidato.
Parallelamente, l’Ufficio Elettorale Centrale ha registrato ufficialmente la candidatura di Crin Antonescu, rappresentante della coalizione di maggioranza. Antonescu è il secondo candidato ufficiale, dopo il sindaco di Bucarest, Nicusor Dan. In un comunicato, Antonescu ha sottolineato l’importanza di rispettare la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale riguardo alla candidatura di Georgescu, ribadendo la necessità di mantenere l’integrità del processo elettorale.
Le elezioni presidenziali del 4 maggio si preannunciano quindi come un evento cruciale per il futuro politico della Romania, con un clima già segnato da tensioni e divisioni.
La decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale si basa su una precedente sentenza della Corte Costituzionale, che a dicembre aveva annullato la vittoria di Georgescu al primo turno delle elezioni presidenziali del novembre scorso, a causa di sospetti di finanziamenti illegali e possibile ingerenza russa. La Corte ha inoltre respinto, lo scorso 8 marzo, i reclami presentati contro la registrazione della candidatura di Georgescu, giudicandoli “inammissibili”.
Georgescu, noto per le sue posizioni ultranazionaliste, euroscettiche e anti-Nato, ha definito la decisione “antidemocratica” e ha accusato le istituzioni di essere parte di un “complotto internazionale” volto a impedire la sua ascesa politica. A Calin Georgescu anche Elon Musk aveva espresso solidarietà, scrivendo in un post su X “un grave colpo alla democrazia”.
La decisione della Corte Costituzionale di respingere il ricorso di Georgescu è stata una nuova pagina di un lungo capitolo di contese legali e politiche che hanno segnato il periodo elettorale. Il caso aveva attirato l’attenzione delle istituzioni internazionali e dei commentatori politici, alimentando dibattiti sull’integrità del sistema elettorale romeno e sulla trasparenza delle sue procedure. Alcuni osservatori ritengono che la vicenda possa avere ripercussioni significative sulla percezione del processo elettorale da parte degli elettori, soprattutto in un contesto di crescente sfiducia nei suoi confronti.