K metro 0 – Bucarest – Nella serata di ieri, il centro di Bucarest è stato teatro di violente proteste dopo la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la candidatura di Calin Georgescu alle prossime elezioni presidenziali. Le tensioni sono esplose poco prima delle 23:00 ora locale, quando l’Ufficio Elettorale ha pubblicato le motivazioni della
K metro 0 – Bucarest – Nella serata di ieri, il centro di Bucarest è stato teatro di violente proteste dopo la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la candidatura di Calin Georgescu alle prossime elezioni presidenziali. Le tensioni sono esplose poco prima delle 23:00 ora locale, quando l’Ufficio Elettorale ha pubblicato le motivazioni della sua decisione, dichiarando che la candidatura di Georgescu era stata respinta “su basi formali e sostanziali”.
I sostenitori di Georgescu, radunatisi davanti alla sede dell’ente fin dal pomeriggio, hanno reagito con rabbia, danneggiando arredi urbani, incendiando alberi ornamentali nel centro storico e intonando slogan contro le istituzioni. Nel tentativo di entrare nell’edificio, i manifestanti hanno lanciato pietre, pezzi di pavimentazione, bottiglie e sedie contro le forze dell’ordine. La gendarmeria, presente in forze, ha disperso i manifestanti utilizzando gas lacrimogeni e effettuato diversi arresti. Secondo le autorità locali, almeno 15 persone sono rimaste ferite negli scontri, inclusi alcuni agenti di polizia.
Le autorità hanno confermato l’apertura di un’inchiesta sugli scontri, e il ministero dell’Interno ha dichiarato che saranno prese “misure severe” contro chiunque abbia partecipato ad atti di vandalismo.
La decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale si basa su una precedente sentenza della Corte Costituzionale, che a dicembre aveva annullato la vittoria di Georgescu al primo turno delle elezioni presidenziali del novembre scorso, a causa di sospetti di finanziamenti illegali e possibile ingerenza russa. La Corte ha inoltre respinto, lo scorso 8 marzo, i reclami presentati contro la registrazione della candidatura di Georgescu, giudicandoli “inammissibili”.
Georgescu, noto per le sue posizioni ultranazionaliste, euroscettiche e anti-Nato, ha definito la decisione “antidemocratica” e ha accusato le istituzioni di essere parte di un “complotto internazionale” volto a impedire la sua ascesa politica. “Questo è un attacco diretto alla volontà del popolo rumeno. Non ci faremo mettere a tacere”, ha dichiarato in un video pubblicato sui suoi canali social.
A sostenere Georgescu non ci sono solo le sue basi elettorali, ma anche figure come Elon Musk, hanno espresso solidarietà nei suoi confronti. Musk, tramite un post su X, ha definito l’accaduto “un grave colpo alla democrazia”.
Nel frattempo, Crin Antonescu, candidato sostenuto dalla coalizione di governo, ha ufficialmente presentato la sua candidatura alle elezioni presidenziali in Romania. Accompagnato dai leader e dai membri della dirigenza del Partito Socialdemocratico (PSD), del Partito Nazionale Liberale (PNL) e dell’Unione Democratica dei Magiari in Romania (UDMR), Antonescu ha promesso di rafforzare lo Stato e unire la nazione.
Le elezioni presidenziali, previste per la prossima primavera, si preannunciano quindi particolarmente tese, con una crescente polarizzazione politica e una situazione sociale sempre più infiammata. Bucarest, nelle ultime ore, resta sotto stretta sorveglianza, mentre il dibattito politico nel Paese continua a dividersi tra chi sostiene le istituzioni e chi accusa le autorità di soffocare il dissenso politico.
La Romania si avvia verso una stagione elettorale carica di tensione e incertezza, dove le strade della capitale potrebbero tornare a essere teatro di nuove proteste nei prossimi giorni.