Ecuador, un milione di dollari per la cattura del narcotrafficante Fito

Ecuador, un milione di dollari per la cattura del narcotrafficante Fito

K metro 0 – Quito – Il governo dell’Ecuador ha offerto una ricompensa di un milione di dollari a chiunque fornisca informazioni utili all’arresto di José Adolfo Macias Villamar, meglio conosciuto con il soprannome di “Fito”. Nato nel 1979, Macias è diventato uno dei criminali più temuti e ricercati del Paese, ed è il capo

K metro 0 – Quito – Il governo dell’Ecuador ha offerto una ricompensa di un milione di dollari a chiunque fornisca informazioni utili all’arresto di José Adolfo Macias Villamar, meglio conosciuto con il soprannome di “Fito”. Nato nel 1979, Macias è diventato uno dei criminali più temuti e ricercati del Paese, ed è il capo del temuto cartello “Los Choneros”.

Tra il 2020 e il 2021, Fito ha preso il controllo di uno dei gruppi criminali più potenti dell’Ecuador, un cartello che ha avuto un ruolo di primo piano nel traffico internazionale di droga e nella violenza dilagante.

Macias ha una lunga carriera criminale che inizia ben prima del suo dominio su “Los Choneros”. Nel 2011, dopo essere stato arrestato per crimini legati alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti e all’omicidio, Fito è stato condannato a 34 anni di prigione. Tuttavia, la sua carcerazione non ha fermato le sue attività.

Il 7 gennaio 2024, poco prima del suo trasferimento nel carcere di massima sicurezza “La Roca”, una struttura ristrutturata dal presidente Guillermo Lasso per combattere l’impennata di violenza, “Fito” è riuscito a evadere i controlli della prigione regionale di Guayaquil, dove era recluso, e far perdere le sue tracce. Macias, su cui pende un ordine di arresto internazionale dell’Interpol, è oggi ricercato da 196 Paesi.

Il cartello “Los Choneros”, fondato negli anni ’90 nella provincia di Manabí, è divenuto uno dei principali attori nel traffico di droga in Ecuador. Originariamente un gruppo di delinquenti locali, nel tempo si è evoluto in una delle bande più potenti del paese. I suoi leader sono stati arrestati nel 2011, ma ciò ha solo rafforzato il gruppo, che ha imparato a sfruttare il sistema carcerario per continuare le proprie attività criminali. In particolare, Los Choneros ha iniziato a federare altri gruppi minori, creando una rete di controllo che ha permesso loro di mantenere il potere, sia all’interno

La banda è diventata un punto di riferimento per i grandi cartelli internazionali del narcotraffico, che hanno scelto l’Ecuador come base per le loro operazioni.

Nel 2020, la morte del leader storico del cartello, Jorge Luis Zambrano, conosciuto come “Rasquina”, ha dato il via a una sanguinosa guerra di successione che ha intensificato ulteriormente i conflitti interni e le violenze nel Paese.

Il successo del cartello Los Choneros nell’espandere la propria influenza si deve anche alla debolezza delle forze di sicurezza regionali, che hanno avuto difficoltà a controllare un Paese che, pur non essendo un grande produttore di cocaina, è diventato un crocevia fondamentale per il traffico verso il nord. In questo contesto, l’Ecuador è riuscito ad attirare l’attenzione dei principali cartelli internazionali di droga, che hanno visto nel paese un terreno fertile per le loro operazioni. Le difficoltà del governo ecuadoriano nel contrastare questi gruppi hanno contribuito ad alimentare la violenza e la criminalità, creando una situazione di instabilità che continua a preoccupare la comunità internazionale.

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