Dodik rifiuta l’interrogatorio della Procura della Bosnia Erzegovina

Dodik rifiuta l’interrogatorio della Procura della Bosnia Erzegovina

K metro 0 – Sarajevo – Il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik, ha dichiarato che non risponderà alla convocazione della Procura della Bosnia Erzegovina, che lo ha chiamato a un interrogatorio per domani. Questa richiesta arriva a seguito della firma di un decreto da parte di Dodik, che ha deciso di sospendere l’attuazione delle

K metro 0 – Sarajevo – Il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik, ha dichiarato che non risponderà alla convocazione della Procura della Bosnia Erzegovina, che lo ha chiamato a un interrogatorio per domani. Questa richiesta arriva a seguito della firma di un decreto da parte di Dodik, che ha deciso di sospendere l’attuazione delle leggi della Bosnia Erzegovina nel territorio della Repubblica Srpska e di vietare l’attività delle istituzioni statali, definite “extra-costituzionali”, all’interno di questa entità serba. In particolare, i decreti firmati da Dodik impediscono il funzionamento del Tribunale e della Procura della Bosnia Erzegovina, dell’Alto Consiglio dei Procuratori e dell’Agenzia per le indagini e la protezione (Sipa), che è la polizia statale.

Dodik ha espresso il suo punto di vista sulla situazione, affermando che la Procura della Bosnia Erzegovina sta cercando di usare un quadro giuridico incostituzionale per accusa nei suoi confronti. “La situazione legale assurda della Bosnia Erzegovina è evidentemente riflessa nel fatto che un’istituzione incostituzionale, come la Procura, si permette di discutere della Costituzione”, ha detto il presidente della Repubblica Srpska.

Secondo Dodik, la sua azione è stata legittima, in quanto ha semplicemente adempiuto al suo dovere di presidente, nel rispetto della Costituzione della Repubblica Srpska e delle decisioni prese dall’Assemblea della sua entità. “Mi invitano a rilasciare una dichiarazione come sospettato di aver minato l’ordine costituzionale, solo perché ho esercitato un diritto che mi è stato conferito dalla Costituzione e dalla legge”, ha proseguito. Dodik ha ribadito che la Procura della Bosnia Erzegovina, in quanto considerata un’istituzione incostituzionale dalla Repubblica Srpska, non ha alcuna legittimità per discutere o intervenire sulla Costituzione.

Il presidente della Camera dei rappresentanti del Paese, Denis Zvizdic, ha affermato che se il presidente della Repubblica Srpska non risponderà alla chiamata della Procura, “diventerà un latitante all’interno del Paese”.

Inoltre, Zvizdic, insieme a Denis Becirovic, membro musulmano della presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina, e Kemal Ademovic, vicepresidente della Camera dei popoli, hanno intrapreso un’azione legale. I tre esponenti hanno presentato oggi un ricorso alla Corte costituzionale della Bosnia Erzegovina in merito alla legge recentemente firmata da Dodik. Questa legge proibisce alle quattro istituzioni statali menzionate in precedenza di operare nel territorio della Repubblica Srpska. Il ricorso mira a fermare l’applicazione di queste disposizioni, accusando Dodik di violare la Costituzione e minare l’unità giuridica del Paese.

La crescente tensione tra le autorità centrali e la Repubblica Srpska ha alimentato un clima di incertezza politica in Bosnia Erzegovina, con il rischio di nuove divisioni che potrebbero minare ulteriormente la stabilità del Paese. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, preoccupata per le possibili conseguenze di un’escalation politico-istituzionale.

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