Libano, approvato il bilancio 2025 tra riforme fiscali e crisi

Libano, approvato il bilancio 2025 tra riforme fiscali e crisi

K metro 0 – Beirut – Il governo libanese ha dato il via libera alla legge di bilancio per il 2025, un passaggio cruciale annunciato dal primo ministro Nawaf Salam al termine della riunione del consiglio dei ministri, affiancato dal capo dello Stato Joseph Aoun. Questo bilancio arriva in un momento particolarmente delicato per il

K metro 0 – Beirut – Il governo libanese ha dato il via libera alla legge di bilancio per il 2025, un passaggio cruciale annunciato dal primo ministro Nawaf Salam al termine della riunione del consiglio dei ministri, affiancato dal capo dello Stato Joseph Aoun.

Questo bilancio arriva in un momento particolarmente delicato per il Libano, che dal 2019 vive una profonda crisi economica. Il ministro delle Finanze, Yassin Jaber, ha ricevuto il compito di elaborare un disegno di legge per rivedere le tasse e le imposte, con l’intento di limitare l’impatto sociale ed economico sulle fasce più vulnerabili della popolazione. Secondo quanto trapelato dai media locali, il bilancio prevede un aumento delle tasse su alcune importazioni, fino al 20% per i prodotti non essenziali, l’incremento dell’Iva dall’11% al 15% e l’introduzione di nuove imposte sui redditi delle libere professioni.

Dal crollo del 2019, il Libano è alle prese con una svalutazione senza precedenti della lira libanese — che ha perso oltre il 90% del suo valore sul mercato parallelo —, un’inflazione galoppante e una grave crisi bancaria, con il 70% degli attivi bancari legati a crediti inesigibili della Banca del Libano o dello Stato. Il debito pubblico ha ormai superato i 90 miliardi di dollari, pari a circa il 150% del Pil pre-crisi, secondo la Banca Mondiale, mentre le entrate fiscali sono crollate, passando dal 18% del Pil nel 2018 a meno del 10% nel 2024, come riportato dal Fmi.

Le precedenti politiche fiscali, basate su generose esenzioni per settori come l’immobiliare e l’energia e su imposte indirette che hanno gravato principalmente sulle famiglie, hanno ulteriormente allargato il divario sociale e ridotto la capacità dello Stato di garantire servizi essenziali. L’elettricità pubblica, fornita da Électricité du Liban, è disponibile per meno di quattro ore al giorno, mentre l’accesso all’assistenza sanitaria è sempre più limitato.

Consapevole delle crescenti pressioni internazionali e interne, il governo ha promesso riforme fiscali, elemento chiave nelle trattative con il Fondo Monetario Internazionale. Il consiglio dei ministri ha approvato un calendario di interventi e misure per assicurare l’attuazione dei piani ministeriali, promuovendo trasparenza e responsabilità. Tra le decisioni prese, spicca l’approvazione di un disegno di legge che esenta le vittime della guerra israelo-libanese da alcune tasse e imposte, con l’obiettivo di sostenere le aree più colpite, come il sud del Libano e la capitale Beirut. Tuttavia, sono già emerse divergenze sui criteri di ammissibilità, mentre le stime preliminari parlano di una perdita di circa 50 milioni di dollari nelle entrate fiscali.

Il ministro delle Finanze, Yassin Jaber, ha ribadito l’impegno del governo a proseguire sulla strada delle riforme, sottolineando l’importanza di rafforzare la trasparenza finanziaria, migliorare il clima imprenditoriale e rendere più efficiente la riscossione delle imposte.

In questo quadro complesso, il Libano continua a muoversi su un terreno instabile, tra la necessità di rispondere alle richieste della comunità internazionale e l’urgenza di proteggere la sua popolazione dalle conseguenze di una crisi economica senza precedenti. Le riforme strutturali restano una priorità, ma la loro attuazione si scontra con ostacoli politici, economici e sociali profondamente radicati.

Condividi su:
Redazione_EU
CONTRIBUTOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: