K metro 0 – Atene – Scontri e tensioni nel cuore di Atene: un nuovo capitolo di proteste per le vittime del disastro ferroviario di Tempe. Ieri il centro di Atene è stato teatro di scontri tra manifestanti e polizia al termine della manifestazione a piazza Syntagma, dove migliaia di persone sono scese in strada per
K metro 0 – Atene – Scontri e tensioni nel cuore di Atene: un nuovo capitolo di proteste per le vittime del disastro ferroviario di Tempe. Ieri il centro di Atene è stato teatro di scontri tra manifestanti e polizia al termine della manifestazione a piazza Syntagma, dove migliaia di persone sono scese in strada per chiedere giustizia per le 57 vittime del disastro ferroviario avvenuto nel febbraio 2023 a Tempe. Nonostante la maggior parte dei partecipanti si sia dispersa pacificamente, alcuni gruppi isolati hanno incendiato cassonetti e lanciato molotov contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche e l’uso di gas lacrimogeni. Almeno 32 persone sono state arrestate.
La protesta si è svolta mentre, all’interno del Parlamento, si discuteva la mozione di censura presentata dal Pasok, da Syriza e da altre forze dell’opposizione, che accusano il governo di centrodestra di aver tentato di insabbiare le responsabilità per la più grave tragedia ferroviaria nella storia del Paese. Il voto sulla mozione è atteso per venerdì prossimo.
Il premier Kyriakos Mitsotakis, intervenuto in aula, ha definito le conclusioni del rapporto sull’incidente “non lusinghiere” per il governo, sottolineando come esse evidenzino le carenze strutturali dello Stato, ma giustifichino la valutazione che la tragedia sia stata il risultato di errori umani uniti a difetti cronici nel sistema ferroviario. Mitsotakis ha inoltre criticato chi, a suo dire, sta cercando di strumentalizzare l’incidente per fomentare divisioni, anziché trasformarlo in un’opportunità per l’unità nazionale.
Le proteste ad Atene non sono un caso isolato: le manifestazioni contro il governo e la gestione della tragedia di Tempe si susseguono da settimane, alimentate dall’indignazione popolare per la percezione di una mancanza di trasparenza e giustizia. Le forze di polizia, già criticate in passato per l’uso sproporzionato della forza, hanno nuovamente disperso i manifestanti con granate stordenti e gas lacrimogeni, mentre numerosi video circolati online documentano episodi di violenza gratuita.
Nonostante le tensioni, gran parte dei manifestanti ha ribadito l’impegno a proseguire le proteste in modo pacifico, rimanendo in sit-in davanti al Parlamento fino alle prime ore del mattino. Le mani alzate dei dimostranti diventano così un simbolo di resistenza non violenta e di una richiesta collettiva di verità e responsabilità.
La Grecia continua a vivere un momento delicato, in bilico tra la rabbia per le vittime di Tempe e la determinazione di una parte della società civile a non far calare il silenzio su questa tragedia.