Dazi Usa, il Canada risponde a Trump: tariffe al 25%

Dazi Usa, il Canada risponde a Trump: tariffe al 25%

K metro 0 – Ottawa – Il Canada ha reagito con fermezza ai dazi imposti dagli Stati Uniti, annunciando una serie di contromisure economiche di grande portata. A partire da oggi, entreranno in vigore tariffe del 25% su una vasta gamma di merci americane per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari. Ulteriori dazi,

K metro 0 – Ottawa – Il Canada ha reagito con fermezza ai dazi imposti dagli Stati Uniti, annunciando una serie di contromisure economiche di grande portata. A partire da oggi, entreranno in vigore tariffe del 25% su una vasta gamma di merci americane per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari. Ulteriori dazi, che riguarderanno beni per un totale di 125 miliardi di dollari, saranno applicati tra 21 giorni. L’ufficio del primo ministro canadese ha reso noto che queste misure rappresentano una risposta diretta alle azioni commerciali unilaterali intraprese dagli Stati Uniti.

Anche Pechino, riporta il “Global Times”, ha annunciato tariffe del 15% a partire dal 10 marzo che colpiscono importazioni dagli Usa con il settore agroalimentare nel mirino, dal pollo al grano, dal mais al cotone.

Il governo canadese ha chiarito che i dazi rimarranno in vigore fino a quando gli Stati Uniti non decideranno di revocare le proprie tariffe. Nel caso in cui non ci fosse alcun passo indietro da parte dell’amministrazione americana, Ottawa sta già valutando l’adozione di ulteriori misure non tariffarie. Queste possibili azioni sono attualmente oggetto di trattazione tra il governo federale, le province ei territori, nell’ottica di una risposta coordinata e incisiva.

Il primo ministro Justin Trudeau ha espresso con fermezza la sua opposizione alle misure imposte dagli Stati Uniti, definendole “ingiustificate e dannose”. I dazi voluti da Washington prevedono una tariffa del 10% sull’energia canadese e del 25% su una serie di altre merci, ed entrano in vigore oggi dopo una sospensione di 30 giorni. Durante una conferenza stampa, Trudeau ha lanciato un appello diretto all’amministrazione statunitense, esortandola a un ripensamento e sottolineando come queste azioni rischino di minare profondamente le relazioni commerciali tra i due Paesi.

Una delle giustificazioni avanzate dagli Stati Uniti per l’imposizione dei dazi riguarda la presunta insufficienza delle misure adottate dal Canada per contrastare il traffico di fentanyl, una potente droga oppioide responsabile di migliaia di morti per overdose. Trudeau ha respinto con decisione queste accuse, fornendo dati chiari a sostegno della posizione canadese.

“Sebbene meno dell’1% del fentanyl intercettato al confine degli Stati Uniti provenga dal Canada, il nostro governo ha lavorato senza sosta per affrontare questa piaga che colpisce duramente sia i canadesi che gli americani”, ha dichiarato il primo ministro. Ha poi ricordato che il Canada ha già implementato un piano di sicurezza al confine del valore di 1,3 miliardi di dollari, che prevede l’impiego di nuovi elicotteri, un aumento delle truppe sul campo, un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine e l’allocazione di risorse aggiuntive per fermare il flusso di fentanyl e altre sostanze illecite.

Il primo ministro ha ricordato che “queste azioni contraddicono lo stesso accordo negoziato dal presidente Trump durante il suo ultimo mandato, un’intesa che avrebbe dovuto rafforzare la cooperazione economica e promuovere la crescita condivisa”.

Mentre le tensioni commerciali continuano a crescere, il governo canadese si dice pronto a difendere con determinazione gli interessi nazionali, pur lasciando aperta la porta al dialogo con gli Stati Uniti.

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