K metro 0 – Città di Panama – La Procura Generale di Panama ha richiesto alla Corte Suprema l’annullamento delle licenze concesse nel 1997 alla Panama Ports Company, filiale della società cinese Hutchison Holdings con sede a Hong Kong, definendole “incostituzionali”. Questa richiesta, avanzata dal procuratore generale Luis Carlos Gomez, giunge mentre la Corte sta
K metro 0 – Città di Panama – La Procura Generale di Panama ha richiesto alla Corte Suprema l’annullamento delle licenze concesse nel 1997 alla Panama Ports Company, filiale della società cinese Hutchison Holdings con sede a Hong Kong, definendole “incostituzionali”.
Questa richiesta, avanzata dal procuratore generale Luis Carlos Gomez, giunge mentre la Corte sta esaminando due ricorsi contro il contratto che affida alla società cinese la gestione dei porti di Balboa e Cristobal, posizionati strategicamente agli ingressi del Pacifico e dell’Atlantico del Canale di Panama. I porti, essendo punti chiave per il transito delle merci tra i due oceani, svolgono un ruolo vitale non solo per l’economia panamense, ma anche per il commercio internazionale.
Secondo Gomez, il contratto viola 15 articoli della Costituzione panamense, avendo trasferito “indebitamente diritti esclusivi dello Stato” e arrecato danno “all’interesse sociale e pubblico”. Tra le violazioni segnalate, spiccano la cessione di territori costieri di rilevanza strategica senza le dovute procedure costituzionali e la mancata trasparenza nelle condizioni contrattuali. Inoltre, il procuratore sostiene che il rinnovo della concessione nel 2021 per ulteriori 25 anni sia avvenuto in “condizioni svantaggiose” per Panama, senza una gara pubblica e con indebite esenzioni fiscali che avrebbero ridotto significativamente le entrate statali.
Il contesto è reso ancora più delicato dalle crescenti pressioni internazionali, con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha minacciato di “riprendere” il controllo del canale, sostenendo che sia ormai sotto l’influenza cinese. Gli Stati Uniti considerano la presenza di un’azienda cinese ai due ingressi del canale un potenziale rischio strategico, sebbene la gestione resti formalmente nelle mani di un’autorità panamense autonoma. La disputa si inserisce in una più ampia competizione geopolitica tra Washington e Pechino per l’influenza nelle Americhe, con il Canale di Panama che emerge come un punto nevralgico di questa rivalità.
Parallelamente, la Panama Ports Company è sotto indagine da parte della Corte dei Conti panamense per verificare l’adempimento degli obblighi finanziari verso lo Stato. L’inchiesta mira a chiarire se la compagnia abbia rispettato gli accordi economici pattuiti, inclusi i pagamenti delle tasse e dei canoni concessori, oltre a valutare se le condizioni contrattuali abbiano arrecato perdite al bilancio pubblico.
Il Canale di Panama riveste un’importanza cruciale per il commercio globale, con gli Stati Uniti e la Cina tra i principali utilizzatori, e rappresenta il passaggio del 5% del commercio marittimo mondiale. Ogni anno, oltre 14.000 navi attraversano il canale, trasportando merci che vanno dal petrolio ai prodotti tecnologici, contribuendo in modo significativo all’economia globale e consolidando il ruolo strategico di Panama come snodo logistico internazionale.