K metro 0 – Lisbona – In Portogallo, circa uno studente su 17 di età compresa tra gli 11 e i 18 anni ha dichiarato di aver subito atti di bullismo. Questo è quanto emerge dal rapporto del Gruppo di lavoro per la lotta al bullismo nelle scuole, che ha intervistato 31.133 giovani. Secondo i
K metro 0 – Lisbona – In Portogallo, circa uno studente su 17 di età compresa tra gli 11 e i 18 anni ha dichiarato di aver subito atti di bullismo. Questo è quanto emerge dal rapporto del Gruppo di lavoro per la lotta al bullismo nelle scuole, che ha intervistato 31.133 giovani. Secondo i risultati presentati dalla ricercatrice Manuela Veríssimo presso la scuola secondaria Rainha Dona Leonor di Lisbona, il 5,9% degli studenti ha ammesso di essersi sentito vittima di bullismo — un dato che corrisponde a oltre 1.800 alunni.
Il Gruppo di lavoro è stato istituito a settembre dai ministeri dell’Istruzione, della Scienza e dell’Innovazione e della Gioventù con l’obiettivo di sviluppare strategie efficaci per prevenire e combattere questa pratica nelle scuole.
Un altro fenomeno attenzionato è il cyberbullismo, come ha evidenziato lo studio del 2024, Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), condotto ogni quattro anni in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’indagine ha coinvolto 279.000 giovani di 11, 13 e 15 anni in 44 Paesi di Europa, Asia centrale e Canada.
I dati mostrano che mentre il bullismo “tradizionale” è rimasto relativamente stabile, il cyberbullismo — che comprende minacce, derisioni online, e la diffusione non autorizzata di foto o video — è in crescita.
Circa un adolescente su sei ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo. Nel 2024: il 16% delle ragazze e il 15% dei ragazzi ha subito forme di violenza digitale. Un incremento rispetto ai dati del 2018 (13% delle ragazze e 12% dei ragazzi).
“La dimensione digitale, se da un lato offre opportunità straordinarie di apprendimento e connessione, dall’altro amplifica problemi come il cyberbullismo”, ha dichiarato Joanna Inchley, coordinatrice internazionale dello studio HBSC. “È essenziale che governi, scuole e famiglie collaborino per creare ambienti sicuri e solidali per i giovani”.
I numeri evidenziano anche che l’11% degli adolescenti ha subito atti di bullismo a scuola, senza differenze significative tra ragazze e ragazzi. Questi dati sottolineano l’urgenza di rafforzare le politiche di prevenzione, coinvolgendo l’intera comunità scolastica e le famiglie. Solo unendo le forze sarà possibile proteggere la salute mentale ed emotiva degli adolescenti e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.