K metro 0 – Kiev – Il 24 febbraio 2025 è una data carica di significato: il terzo anniversario dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Tre anni di conflitto, di dolore e di speranza, che hanno visto centinaia di migliaia di vite spezzate e un’Europa sempre più consapevole della necessità di restare unita di fronte alla minaccia.
K metro 0 – Kiev – Il 24 febbraio 2025 è una data carica di significato: il terzo anniversario dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Tre anni di conflitto, di dolore e di speranza, che hanno visto centinaia di migliaia di vite spezzate e un’Europa sempre più consapevole della necessità di restare unita di fronte alla minaccia.
In questa giornata così importante, i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea si sono riuniti a Kiev, una presenza forte e simbolica per dimostrare il loro sostegno all’Ucraina. La capitale, ancora segnata dalle ferite della guerra, ha accolto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa.
Con parole cariche di determinazione, von der Leyen ha dichiarato: “Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è solo il destino dell’Ucraina ad essere in gioco, ma quello dell’intera Europa”. Queste parole risuonano come un impegno solenne: sostenere l’Ucraina significa proteggere i valori di libertà, democrazia e sovranità che sono alla base del progetto europeo.
La visita dei leader europei avviene in un momento particolarmente delicato, segnato dalle crescenti tensioni tra l’Ucraina e il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La politica estera americana, ora più incerta, rende ancora più importante la coesione tra gli Stati membri dell’Ue.
L’Alta Rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, su X ha scitto: “L’Ue mantiene le promesse: i ministri degli Esteri hanno appena approvato il 16esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Riguarda tutto, dalle navi della flotta ombra ai controller di gioco utilizzati per controllare i droni. Ora abbiamo le sanzioni più estese di sempre, che indeboliscono lo sforzo bellico della Russia”.
Questo nuovo pacchetto mira a colpire duramente le risorse economiche e militari di Mosca, con misure che includono restrizioni su beni tecnologici che potrebbero essere usati a fini bellici. Tra le sanzioni proposte emergono: le console da videogiochi, strumenti che possono essere modificati per radiocomandare i droni utilizzati contro Kiev. La flotta ombra: un sistema di petroliere che la Russia impiega per aggirare il tetto al prezzo del greggio imposto dall’Occidente, continuando così a finanziare il proprio sforzo bellico. Ulteriori misure economiche: progettate per indebolire l’industria militare russa e bloccare le risorse destinate all’acquisto di armi.
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto commemorare questi tre anni di lotta con un messaggio toccante sui social media: “Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini”, ha scritto, aggiungendo parole di ringraziamento per tutti coloro che continuano a difendere il Paese e a sostenerlo dall’estero.
Anche la diplomazia internazionale si muove. Il presidente francese Emmanuel Macron è atteso a Washington per incontrare Donald Trump e riaffermare la necessità di un dialogo transatlantico solido, mentre Kaja Kallas si recherà negli Stati Uniti per un confronto con il segretario di Stato Marco Rubio, con l’obiettivo di mantenere forte l’alleanza tra l’Europa e l’America.
L’Europa continua a ribadire che la lotta per la libertà dell’Ucraina è anche una battaglia per la stabilità e la sicurezza del continente. A tre anni dall’inizio dell’invasione, il messaggio è chiaro: l’Ucraina non è sola, e il futuro dell’Europa si costruisce anche difendendo il coraggio di chi combatte per la propria indipendenza.