K metro 0 – Bangkok – Le autorità del Myanmar hanno arrestato 273 cittadini stranieri in un’operazione mirata contro le frodi online nei centri lungo il confine con la Thailandia. L’azione rientra in una campagna di repressione delle attività illegali in rete ed è avvenuta in concomitanza con un incontro congiunto tra rappresentanti di Cina,
K metro 0 – Bangkok – Le autorità del Myanmar hanno arrestato 273 cittadini stranieri in un’operazione mirata contro le frodi online nei centri lungo il confine con la Thailandia. L’azione rientra in una campagna di repressione delle attività illegali in rete ed è avvenuta in concomitanza con un incontro congiunto tra rappresentanti di Cina, Myanmar e Thailandia a Myawaddy per discutere misure contro le frodi nel settore delle telecomunicazioni.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, centinaia di migliaia di persone trafficate da organizzazioni criminali sono state costrette a lavorare in centri dediti a frodi online e telefoniche in tutto il Sud-Est asiatico, inclusa l’area di confine tra Thailandia e Myanmar. Dalla fine di gennaio, le autorità del Myanmar hanno identificato 1.303 stranieri entrati illegalmente nel Paese e impiegati nei centri di truffa nell’area di Myawaddy.
La scorsa settimana, un gruppo di 260 persone liberate da questi centri è entrato in Thailandia. La maggior parte di loro sono vittime di traffico di esseri umani, ha dichiarato Choocheap Pongchai, governatore della provincia thailandese di Tak. Inoltre, circa 200 persone costrette a lavorare in queste centrali criminali saranno rimpatriate in Cina. Il portavoce del ministero della Difesa thailandese, Thanathip Sawangsaeng, ha annunciato che il rimpatrio avverrà il 20 febbraio con un volo commerciale da Mae Sot.
La Thailandia, desiderosa di attrarre investimenti e turismo cinesi, sta affrontando una crescente pressione per intensificare la lotta contro le bande criminali che operano truffe finanziarie, riciclaggio di denaro e traffico di droga e esseri umani nei Paesi vicini come Myanmar, Laos e Cambogia. In risposta, Pechino e Bangkok hanno annunciato una collaborazione per smantellare decine di gruppi di truffatori informatici operanti in Myanmar e contrastare il traffico di esseri umani attraverso la creazione di un centro di coordinamento.
A gennaio, una delegazione del ministero della Pubblica Sicurezza cinese, guidata dall’assistente ministro Liu Zhongyi, ha visitato il Myanmar per affrontare i problemi transfrontalieri. Liu ha riferito che le autorità cinesi hanno identificato 36 gang cinesi di truffe telefoniche attive nella regione di Myawaddy, composte da oltre 100.000 persone, che hanno truffato numerosi cittadini, perlopiù cinesi. Durante un incontro con Trairong Phiwpan, commissario dell’Ufficio investigativo per i crimini informatici (CCIB) della Thailandia, Liu ha sottolineato che molti cittadini cinesi sono stati ingannati o costretti a lavorare per queste organizzazioni in Myanmar, subendo anche violenze documentate con casi di decessi, secondo quanto riportato da “The Nation”.