K metro 0 – Seul – 30 membri delle forze armate sudcoreane sono attualmente sotto inchiesta per il loro presunto coinvolgimento nel tentativo fallito di instaurare la legge marziale da parte del presidente destituito, Yoon Suk Yeol, lo scorso 3 dicembre. La notizia è stata riportata oggi dai media locali, alimentando ulteriori polemiche riguardo a
K metro 0 – Seul – 30 membri delle forze armate sudcoreane sono attualmente sotto inchiesta per il loro presunto coinvolgimento nel tentativo fallito di instaurare la legge marziale da parte del presidente destituito, Yoon Suk Yeol, lo scorso 3 dicembre. La notizia è stata riportata oggi dai media locali, alimentando ulteriori polemiche riguardo a questo controverso episodio nella storia recente della Corea del Sud.
Secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa Yonhap, le autorità hanno già notificato l’inchiesta a 17 generali e 13 ufficiali di grado intermedio. Tra questi, figura un numero significativo di ufficiali di alto rango, tra cui il generale Park An-su, capo di Stato maggiore dell’Esercito, che è il membro delle forze armate più alto in grado coinvolto nelle indagini. Il generale Park, nominato comandante della legge marziale nel contesto del piano fallito, è l’unico ufficiale a quattro stelle sotto inchiesta in relazione all’incidente.
Inoltre, tra i 30 militari indagati, figurano anche cinque generali a tre stelle. Tra questi, il tenente generale Jeong Jin-pal, vicepresidente del Comando congiunto, che ha ricoperto il ruolo di vicecomandante della legge marziale, è uno dei nomi di spicco. Altri ufficiali di alto rango coinvolti nell’inchiesta includono il tenente generale Won Cheon-hee, capo dell’Agenzia di intelligence della Difesa, il tenente generale Yeo In-hyung, ex capo del Comando di controspionaggio della Difesa, il tenente generale Kwak Jong-keun, ex capo del Comando delle Forze speciali dell’Esercito, e il tenente generale Lee Jin-woo, ex capo del Comando di difesa della capitale.
Le indagini sono centrate su un tentativo di instaurare la legge marziale, che avrebbe avuto implicazioni significative per la stabilità politica e la democrazia del paese. Secondo i rapporti, le forze armate sarebbero state coinvolte nel progetto in modo diretto, ma la proposta è stata respinta e non ha avuto seguito. Alcuni ufficiali, tra cui il generale Park An-su, sono già stati incriminati per insurrezione e abuso di potere, con le autorità che cercano di fare piena luce sul coinvolgimento dei vari membri del personale militare.
Il caso ha suscitato una vasta attenzione sia a livello nazionale che internazionale, sollevando interrogativi sulla condotta delle forze armate e sulle possibili implicazioni politiche per il governo sudcoreano. L’inchiesta sta proseguendo con la cooperazione delle autorità competenti, con l’obiettivo di determinare la portata dell’influenza militare nelle decisioni politiche e garantire che eventuali abusi di potere.
Nel frattempo, il governo sudcoreano sta cercando di gestire la crescente pressione pubblica riguardo alla questione, con numerosi cittadini e gruppi civili che esprimono preoccupazione per la trasparenza e l’integrità delle istituzioni.