Germania, risollevare l’economia è il compito cruciale per il prossimo governo

Germania, risollevare l’economia è il compito cruciale per il prossimo governo

K metro 0 – Berlino – Secondo i dati pubblicati a metà gennaio, la produzione economica della Germania si è ridotta per il secondo anno consecutivo nel 2024. Come rilanciarla sarà dunque la questione centrale per il nuovo governo che entrerà in carica dopo le elezioni nazionali del 23 febbraio, sette mesi prima del previsto.

K metro 0 – Berlino – Secondo i dati pubblicati a metà gennaio, la produzione economica della Germania si è ridotta per il secondo anno consecutivo nel 2024. Come rilanciarla sarà dunque la questione centrale per il nuovo governo che entrerà in carica dopo le elezioni nazionali del 23 febbraio, sette mesi prima del previsto.

L’economia è diminuita dello 0,2% nel 2024, dopo una contrazione altrettanto lieve l’anno precedente. La produzione di automobili e macchinari ha subito un brusco calo, in quanto l’aumento della concorrenza, in particolare quella cinese, e la flessione della domanda in Europa hanno portato a una decrescita della produzione del 3% rispetto all’anno precedente. Le costruzioni sono andate anche peggio, con una diminuzione del 3,8% rispetto al 2023.

L’economia tedesca, la più grande d’Europa, è stata appesantita dagli alti tassi d’interesse e dai costi dell’energia, oltre che dalla persistente incertezza politica culminata nel crollo del governo del cancelliere Olaf Scholz a novembre. Si prevede così una crescita lenta nel 2025.

“Anche se il rischio di un eccessivo compiacimento dopo due anni di stagnazione rimane, la speranza è che un eventuale nuovo governo tedesco decida un piano a lungo termine per le riforme economiche e gli investimenti”, ha scritto in una nota Carsten Brzeski, economista di ING Bank, come riferisce il New York Times.

La Germania ha quanto mai bisogno di un nuovo modello di business. Il vecchio, alimentato dal gas naturale a basso costo proveniente dalla Russia e dalle lucrose esportazioni verso la Cina, si è rotto, lasciando la più grande economia europea impantanata nella stagnazione e nell’angoscia per il futuro. Realizzare una nuova strategia di crescita sarà la sfida più grande per il governo. La nazione diventata famosa per la qualità dei suoi prodotti non vive una vera crescita economica da cinque anni.

Molteplici fattori hanno contribuito a portare la Germania da potenza industriale a fanalino di coda post-pandemia: tra questi, l’eccessiva burocrazia, la carenza di lavoratori qualificati, la lentezza nello sviluppo della tecnologia e la mancanza di una chiara direzione da parte del governo di coalizione uscente. La crescente concorrenza della Cina, appunto, e gli alti prezzi dell’energia dovuti alla guerra della Russia in Ucraina sono stati un ulteriore colpo.

“Abbiamo davvero bisogno di una politica più favorevole alle aziende e alle imprese”, ha dichiarato Klaus Geissdoerfer, CEO del produttore di ventilatori industriali EBM-Papst, riferisce Associated Press. “Abbiamo talenti brillanti in Germania, buone aziende, ma al momento manca la consapevolezza a livello politico”. Le critiche delle imprese si fanno così più decise con l’avvicinarsi delle elezioni.

Geissdoerfer ha dichiarato che la divisione di EBM-Papst che si occupa di tecnologie di riscaldamento ha perso il 18,7% delle vendite a causa di una spinta, gestita in modo maldestro, per indurre i proprietari di immobili a sostituire i forni a gas con le meno inquinanti pompe di calore elettriche. I requisiti della legge sull’energia degli edifici presentata dalla coalizione di tre partiti del Cancelliere Olaf Scholz erano così confusi che le persone hanno rimandato l’aggiornamento dei loro sistemi di riscaldamento o si sono affrettate ad acquistare nuovi dispositivi a gas prima che la legge entrasse in vigore.

Oltre ai problemi interni, le relazioni internazionali hanno inferto un altro colpo. La Russia ha interrotto la maggior parte delle forniture di gas naturale del Paese a causa del sostegno bellico del governo tedesco all’Ucraina. I prezzi dell’elettricità, un costo fondamentale per l’industria, sono aumentati di due volte e mezzo rispetto agli Stati Uniti e alla Cina.

Un altro shock è arrivato dalla Cina, che per tutti gli anni 2010 ha rappresentato un mercato redditizio per i macchinari e le automobili di produzione tedesca. Una volta che le aziende cinesi hanno iniziato a produrre quegli stessi prodotti, sostenute da sussidi governativi, le esportazioni tedesche ne hanno risentito.

Marcel Fratzscher, presidente dell’Istituto tedesco per la ricerca economica, ritiene che negli anni del boom delle esportazioni verso la Cina sia subentrata la compiacenza. Le aziende tedesche non sono state abbastanza veloci nel rispondere alle tendenze tecnologiche, come il passaggio alle auto elettriche. “Hanno goduto del successo degli anni 2010 e sono state troppo lente nel capire che dovevano cambiare e adattarsi”, ha detto Fratzscher. Con il trascinarsi dei problemi economici, si è diffusa una “depressione mentale”. “Il pessimismo è enorme tra le aziende e i cittadini e questo spiega perché le aziende non investono”.

Molti dirigenti d’azienda ed economisti sostengono che il prossimo governo tedesco dovrebbe lavorare per allentare i limiti costituzionali sul debito, in modo da poter aumentare la spesa pubblica per le infrastrutture.

Friedrich Merz, candidato cancelliere dell’Unione cristiano-democratica conservatrice, ha riconosciuto la necessità di un “grande sforzo” per rilanciare l’economia, mentre il suo partito si impegna a riportare la crescita tedesca al 2% nei prossimi cinque anni attraverso modifiche al sistema previdenziale e fiscale. I cristiano-democratici, insieme al loro partito gemello, l’Unione cristiano-sociale, sono in testa nei sondaggi, soprattutto tra i dirigenti d’azienda, che vedono nei conservatori le idee più forti per stimolare l’economia.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: