Ucraina, Russia e Usa discutono la pace ma senza Kiev e Ue

Ucraina, Russia e Usa discutono la pace ma senza Kiev e Ue

K metro 0 – Riad – La guerra tra Russia e Ucraina rimane uno dei temi più discussi e determinanti della geopolitica contemporanea. Il conflitto ha implicazioni ben oltre i confini dell’Europa, con un impatto globale che coinvolge potenze mondiali e nuove forze emergenti. Nonostante gli sforzi diplomatici, la soluzione alla guerra sembra seguire percorsi

K metro 0 – Riad – La guerra tra Russia e Ucraina rimane uno dei temi più discussi e determinanti della geopolitica contemporanea. Il conflitto ha implicazioni ben oltre i confini dell’Europa, con un impatto globale che coinvolge potenze mondiali e nuove forze emergenti. Nonostante gli sforzi diplomatici, la soluzione alla guerra sembra seguire percorsi separati che, al momento, non sembrano convergere. Le dinamiche del conflitto sono influenzate da un’ampia varietà di attori, ognuno con i propri interessi strategici e una visione diversa su come affrontare la situazione.

A Bruxelles, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha incontrato l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, focalizzandosi sulla necessità di un approccio urgente e incisivo per la sicurezza dell’Europa. In un post su X, von der Leyen ha sottolineato che la sicurezza del continente è arrivata a un punto di svolta cruciale: “La sicurezza dell’Europa è a un punto di svolta. Sì, riguarda l’Ucraina, ma riguarda anche noi. Abbiamo bisogno di una mentalità di urgenza. Abbiamo bisogno di una spinta in difesa. E abbiamo bisogno di entrambi ora”. Questa dichiarazione segna l’intensificazione dell’impegno europeo nella gestione della crisi, ma anche il riconoscimento che la guerra in Ucraina ha implicazioni ben più ampie per la sicurezza collettiva europea.

Nel frattempo, un incontro cruciale si sta svolgendo a Riad, in Arabia Saudita, tra le delegazioni russe e americane. Secondo fonti di Bloomberg, l’amministrazione Trump sta cercando di ottenere una tregua prima della Pasqua, e il summit in Arabia Saudita potrebbe rappresentare un passo determinante in questa direzione. Tuttavia, l’Ucraina non parteciperà direttamente ai colloqui, coerentemente con la posizione del presidente Volodymyr Zelensky, che ha dichiarato di voler negoziare esclusivamente con il presidente russo Vladimir Putin. Zelenskyj ha ribadito che l’Ucraina non riconoscerà alcun accordo o risultato che non coinvolga direttamente Kiev. La strategia ucraina resta quindi chiara: i colloqui devono essere condotti solo con la partecipazione attiva di tutte le parti.

L’Arabia Saudita, sempre più al centro della scena diplomatica internazionale, sta consolidando il suo ruolo di mediatore chiave non solo nel conflitto ucraino, ma anche nelle crisi che affliggono altre regioni, come Gaza. L’incontro di Riad segna il primo colloquio diretto tra Stati Uniti e Russia dall’inizio della guerra in Ucraina, un passo che rafforza il ruolo del regno saudita come interlocutore privilegiato. La sua influenza internazionale è crescente, grazie anche ai solidi legami che ha con entrambe le superpotenze mondiali, Mosca e Washington. La scelta dell’Arabia Saudita come luogo per i colloqui testimonia la sua crescente importanza nelle dinamiche geopolitiche globali, un ruolo che potrebbe espandersi ulteriormente.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante una conferenza stampa ad Abu Dhabi, ha dichiarato: “L’Ucraina non parteciperà, non ne sapevamo nulla. L’Ucraina percepisce qualsiasi negoziato sull’Ucraina senza l’Ucraina come un negoziato senza risultati. Non possiamo riconoscere nulla o alcun accordo su di noi senza di noi”. Questa posizione riflette l’importanza che l’Ucraina attribuisce al suo ruolo centrale nei negoziati e la determinazione a non accettare soluzioni imposte senza il suo coinvolgimento.

Il presidente ucraino ha anche ribadito che la sua missione in Arabia Saudita, prevista da tempo, non è legata ai colloqui tra Stati Uniti e Russia, ma che comunque intende chiedere al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman quale sia la sua visione riguardo ai negoziati. L’Ucraina, inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di ottenere garanzie di sicurezza concrete, non solo simboliche, per proteggere il suo territorio e la sua sovranità.

La Russia, dal canto suo, ha escluso la partecipazione degli europei ai negoziati a Riad, sottolineando che la posizione dell’Europa nella crisi ucraina non è costruttiva. Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha dichiarato che l’Europa non ha mai avuto un ruolo utile nella risoluzione del conflitto, criticando i Paesi europei per aver prolungato la guerra. Lavrov ha anche messo in discussione l’utilità di un coinvolgimento europeo, sostenendo che i paesi che vogliono la guerra non dovrebbero essere invitati ai colloqui. La Russia, quindi, mantiene una posizione dura riguardo alla sua visione del conflitto e non sembra intenzionata a cedere facilmente, nonostante le pressioni internazionali.

Mentre l’Arabia Saudita emerge come attore fondamentale, l’Europa cerca di ritagliarsi un ruolo di primo piano attraverso il vertice di Parigi, convocato dal presidente francese Emmanuel Macron. Dopo la Conferenza di Monaco sulla sicurezza, che non ha prodotto risultati concreti, Macron sta cercando di rafforzare la posizione dell’Europa, proponendo un incontro “informale” per includere le voci europee nel processo di negoziazione. Con la partecipazione di leader internazionali come il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Giorgia Meloni e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, il vertice parigino punta a dare un nuovo slancio alla diplomazia europea, che potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel definire la pace.

La crisi ucraina è giunta a un punto di svolta, con i principali attori internazionali che si confrontano su come affrontare il conflitto e le sue ripercussioni globali. Mentre gli Stati Uniti e la Russia cercano di definire la loro posizione, l’Europa sta lavorando per riaffermare la sua voce nelle trattative. L’Arabia Saudita, grazie alla sua crescente influenza, si sta ritagliando un ruolo decisivo nella mediazione tra le potenze mondiali, non solo per la pace in Ucraina, ma anche per la stabilizzazione del Medio Oriente. In questo scenario, le scelte diplomatiche dei prossimi giorni saranno determinanti non solo per il futuro dell’Ucraina, ma anche per l’assetto geopolitico globale.

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