Argentina, oltre 100 denunce contro Milei per lo scandalo criptovalute

Argentina, oltre 100 denunce contro Milei per lo scandalo criptovalute

K metro 0 – Buenos Aires – Oltre cento denunce penali sono state presentate contro il presidente dell’Argentina, Javier Milei, per la promozione della criptovaluta “Libra”, che ha portato a una significativa speculazione finanziaria. Il portale Infobae riferisce che la giustizia argentina dovrà oggi decidere come gestire le 111 denunce presentate online dagli investitori durante

K metro 0 – Buenos Aires – Oltre cento denunce penali sono state presentate contro il presidente dell’Argentina, Javier Milei, per la promozione della criptovaluta “Libra”, che ha portato a una significativa speculazione finanziaria. Il portale Infobae riferisce che la giustizia argentina dovrà oggi decidere come gestire le 111 denunce presentate online dagli investitori durante il fine settimana. Una denuncia è già stata registrata dal procuratore Guillermo Marijuan, basata su un esposto presentato fisicamente presso un commissariato di Buenos Aires. Secondo l’ipotesi avanzata dalla testata, questa denuncia fungerebbe da capofila per i vari fascicoli pendenti sul presidente. Le indagini cercheranno di accertare eventuali responsabilità di Milei nell’operazione che ha garantito, in poche ore, guadagni milionari a una manciata di investitori.

Il caso è emerso venerdì scorso, quando Milei ha annunciato sul suo profilo X un “progetto privato per incentivare la crescita dell’economia argentina.” Il link, dal nome evocativo “vivalalibertadproject”, rimandava a una pagina che promuoveva la criptomoneta “Libra”. Questo annuncio, prontamente rilanciato da numerosi profili collegati al presidente, ha provocato un’impennata improvvisa del valore della valuta virtuale, raggiungendo i 4,978 dollari statunitensi, per poi ricadere sotto il dollaro in poche ore. Gli analisti hanno segnalato migliaia di ordini di acquisto, fino a quando i gestori del progetto non hanno venduto tutto, chiudendo le operazioni con guadagni milionari per una decina di utenti e perdite per circa 44 mila acquirenti.

Sette ore dopo, Milei è intervenuto con un secondo messaggio sul suo profilo, chiarendo che aveva rilanciato l’idea di un progetto privato con cui non aveva alcun vincolo. Successivamente, il presidente ha deciso di cancellare il post. Deputati oppositori della coalizione Unione per la Patria hanno definito la partecipazione di Milei in un reato di truffa cripto come un “grave scandalo senza precedenti” e hanno annunciato una richiesta di “giudizio politico” contro il presidente.

In risposta alle proporzioni della crisi e alle polemiche, il presidente ha negato ogni coinvolgimento diretto e ha deciso di creare un’unità di indagine (Uti) nell’ambito della presidenza. Questa unità sarà composta da rappresentanti degli organi competenti in materia di criptoattivi, attività finanziarie, riciclaggio di denaro e altre aree collegate. L’obiettivo dell’Uti è di avviare un’indagine urgente per chiarire i fatti. Il governo ha negato qualsiasi legame con i gestori della società coinvolta, pur riconoscendo di aver sostenuto un incontro durante il Tech Forum tenuto a ottobre 2024.

La situazione ha suscitato grande clamore mediatico, con numerosi investitori e cittadini argentini che chiedono trasparenza e giustizia. Il caso solleva interrogativi sulla regolamentazione delle criptovalute e sul ruolo dei leader politici nel promuovere strumenti finanziari innovativi ma potenzialmente rischiosi.

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