Ue, il futuro del Medio oriente e del Nord Africa è in fase di riscrittura

Ue, il futuro del Medio oriente e del Nord Africa è in fase di riscrittura

K metro 0 – Bruxelles – Il futuro della regione del Medio oriente e del Nord Africa è attualmente in fase di riscrittura. Lo si legge nel documento della Commissione europea in cui viene mostrato il programma di lavoro per il 2025. Lo riferisce Nova. L’Ue “deve contribuire a questo processo e rimane impegnata per

K metro 0 – Bruxelles – Il futuro della regione del Medio oriente e del Nord Africa è attualmente in fase di riscrittura. Lo si legge nel documento della Commissione europea in cui viene mostrato il programma di lavoro per il 2025. Lo riferisce Nova.

L’Ue “deve contribuire a questo processo e rimane impegnata per una pace giusta, globale e duratura in Medio Oriente basata sulla soluzione dei due Stati” e “deve inoltre rafforzare la sua cooperazione con Libano, Giordania, Iraq, Egitto e Mar Rosso, basandosi sui progressi già compiuti con il Partenariato strategico Ue-Golfo”, si legge. “Dobbiamo costruire un nuovo partenariato con la Siria e rivedere la strategia sull’Iran”, si afferma nel programma di lavori dell’esecutivo e “in modo analogo, è necessario un nuovo approccio strategico alla regione del Mar Nero per migliorare la stabilità e la resilienza”.

La Commissione europea presenterà “un nuovo approccio comune in materia di rimpatri, con un nuovo quadro legislativo per accelerare e semplificare il processo di rimpatrio, insieme al lavoro con i paesi terzi partner. Questo approccio sfrutterà anche la digitalizzazione”, si legge nel documento della Commissione.

“Intensificheremo gli sforzi per attuare il Patto sulla migrazione e l’asilo e ciò richiede un’azione coordinata ed efficace per assicurare un approccio fermo ed equo, che garantisca la sicurezza delle frontiere dell’Ue e procedure di asilo e rimpatrio più rapide, affrontando al contempo le cause profonde della migrazione e garantendo la tutela dei diritti fondamentali”, prosegue. “Abbiamo bisogno di procedure di rimpatrio più forti ed efficaci per le persone che non hanno il diritto di rimanere nell’Ue, integrando il lavoro con i nostri partner dei Paesi terzi per rafforzare la riammissione”, conclude l’esecutivo Ue.

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