Elon Musk chiede la chiusura di Voice of America e Radio Free Europe

Elon Musk chiede la chiusura di Voice of America e Radio Free Europe

K metro 0 – Washington – La scure di Elon Musk sta per abbattersi anche su “Voice of America” e “Radio Free Europe”. Il capo del Dipartimento per l’Efficienza del governo degli Stati Uniti ha, infatti, sollecitato la chiusura dei servizi radiotelevisivi governativi con un post sulla piattaforma social X. Musk ha dichiarato che questi

K metro 0 – Washington – La scure di Elon Musk sta per abbattersi anche su “Voice of America” e “Radio Free Europe”. Il capo del Dipartimento per l’Efficienza del governo degli Stati Uniti ha, infatti, sollecitato la chiusura dei servizi radiotelevisivi governativi con un post sulla piattaforma social X. Musk ha dichiarato che questi media non sono più seguiti e propagano visioni politiche di parte, sono diventate, ha scritto, “pazzi radicali di sinistra che parlano a se stessi” e costano ai contribuenti americani un miliardo di dollari l’anno.

Lanciata nel 1949, Radio Free Europe si ispirava a Radio Londra della Seconda guerra mondiale e continua a trasmettere oltre mille ore di programmi settimanali per promuovere i valori democratici.

Le dichiarazioni di Musk sono arrivata dopo quelle di Richard Grenell, ex direttore dell’Intelligence nazionale e inviato speciale del presidente per incarichi speciali, che aveva criticato questi media e sostenuto che non sono più necessari. “Radio Free Europe e Voice of America – ha detto Grenell – sono organi d’informazione finanziati dai contribuenti americani. Sono media di proprietà statale e dominati da attivisti di estrema sinistra. Ho lavorato con questi giornalisti per decenni: sono reliquie del passato. Non ci servono più”.

L’amministrazione Trump ha intrapreso un’operazione di razionalizzazione della spesa federale, che ha colpito diverse agenzie governative, inclusa l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid), accusata di sperperi e progetti di dubbia efficacia.

Il presidente di Radio Free Europe/Radio Liberty, Stephen Camus, ha invece difeso il ruolo storico e l’importanza dell’emittente, quando il 20 febbraio del 2024 l’emittente aveva annunciato di essere stata inserita dal ministero della Giustizia russo nel registro delle “organizzazioni indesiderate”. Camus ha ricordato i milioni di russi che hanno fatto affidamento su di essa per decenni e gli ascolti da record dopo la morte di Alexei Navalny.

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