Austria: falliscono i negoziati per la formazione del governo

Austria: falliscono i negoziati per la formazione del governo

K metro 0 – Vienna – L’Austria si trova di fronte a una crisi politica dopo il fallimento dei negoziati tra il Partito della Libertà (FPÖ) e il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) per la formazione di un governo di destra. Il leader dell’FPÖ, Herbert Kickl, ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia all’incarico, comunicandolo in una

K metro 0 – Vienna – L’Austria si trova di fronte a una crisi politica dopo il fallimento dei negoziati tra il Partito della Libertà (FPÖ) e il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) per la formazione di un governo di destra. Il leader dell’FPÖ, Herbert Kickl, ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia all’incarico, comunicandolo in una lettera al presidente federale Alexander Van der Bellen. La decisione, diffusa anche attraverso un comunicato stampa, ha evidenziato profonde divergenze tra le due forze politiche, rendendo impossibile la nascita di una coalizione stabile.

“Nonostante le numerose concessioni fatte durante le trattative, l’ÖVP non era disposto a scendere a compromessi decisivi”. “Per questo motivo, oggi, 12 febbraio 2025, rinuncio al mandato di formare un governo. Non compio questo passo senza rammarico”, ha scritto Kickl. Il leader dell’FPÖ ha anche chiarito che non tenterà un’alleanza con i socialdemocratici dell’SPÖ, guidati da Andreas Babler: “Non riteniamo che i negoziati con l’SPÖ possano portare una soluzione”, ha spiegato, “l’SPÖ è fondamentalmente contrario a qualsiasi tipo di collaborazione con l’FPÖ”.

In una lunga lettera inviata al Presidente federale, Herbert Kickl ha sottolineato che, nei giorni precedenti, l’ÖVP avrebbe insistito sulla suddivisione dei ministri prima ancora di discutere i temi programmatici. “Noi, come Partito della Libertà, il 4 febbraio abbiamo presentato una bozza di accordo. tuttavia, le trattative non hanno avuto successo”.

La reazione dell’ÖVP non si è fatta attendere. Poco dopo l’annuncio di Kickl, leader del partito di estrema destra, il Partito Popolare ha attribuito la responsabilità del fallimento delle trattative alla FPÖ, accusandola di aver anteposto i propri interessi politici alla necessità di garantire un governo. Per il segretario generale Alexander Proell il fallimento è “interamente dovuto alla rigidità e alla corsa al potere di Herbert Kickl, che è rimasto ancorato al ruolo di politico di opposizione e non ha mai assunto l’atteggiamento di un capo di governo”.

Le trattative tra FPÖ e ÖVP rappresentavano l’ultima possibilità di dare stabilità all’Austria, dopo che già erano falliti i tentativi di formare un governo con i socialdemocratici dell’SPÖ ei liberali di NEOS. Ora, con il ritiro di Kickl, il Paese si trova in una situazione di stallo politico senza precedenti.

Il presidente federale austriaco Alexander van der Bellen ha dichiarato: “Il mio compito è garantire che l’Austria abbia un governo capace di agire. La prima opzione è che il Consiglio nazionale decida di indire nuove elezioni, la seconda sarebbe un governo di minoranza con il sostegno del Parlamento, la terza un governo di esperti, la quarta che si possa trovare una maggioranza”.

La crisi di governo arriva in un momento delicato per l’Austria, che sta affrontando sfide economiche e sociali importanti, tra cui la crescita dell’inflazione, la necessità di rilanciare il mercato del lavoro e il dibattito su una politica migratoria più restrittive.

Nei prossimi giorni, il Presidente Van der Bellen dovrà prendere una decisione cruciale per il futuro del Paese. Nel frattempo, i cittadini austriaci restano in attesa di capire quale sarà il prossimo passo per uscire dallo stallo.

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