Corruzione: Transparency International segnala un “peggioramento in Francia”

Corruzione: Transparency International segnala un “peggioramento in Francia”

K metro 0 – Parigi – La Francia rischia di perdere il controllo della corruzione, dopo essere scivolata di cinque posizioni nella classifica mondiale rispetto al 2023, e di dieci rispetto alla Germania. Nel suo Indice di percezione della corruzione (CPI) 2024 pubblicato martedì 11 febbraio, l’ONG Transparency International ha difatti evidenziato “un deterioramento allarmante

K metro 0 – Parigi – La Francia rischia di perdere il controllo della corruzione, dopo essere scivolata di cinque posizioni nella classifica mondiale rispetto al 2023, e di dieci rispetto alla Germania. Nel suo Indice di percezione della corruzione (CPI) 2024 pubblicato martedì 11 febbraio, l’ONG Transparency International ha difatti evidenziato “un deterioramento allarmante e senza precedenti della situazione francese” in materia di corruzione.

“Questo calo non ha precedenti da quando l’indice è stato creato nel 1995”, sottolinea l’Ong, mentre la posizione della Francia era rimasta stagnante per dieci anni”. I dati sono evidenti. “Dal 2017, 26 ministri sono stati coinvolti in affari politico-giudiziari”. Spiccano, inoltre, le recenti incriminazioni di figure chiave del governo, Alexis Kohler e Rachida Dati, che riflettono l’indebolimento dei principi di esemplarità all’interno dell’esecutivo. Il principio delle dimissioni di un ministro indagato, che in origine era sostenuto dal Presidente della Repubblica, è stato completamente abbandonato, aggravando così la sensazione dei francesi che i rappresentanti eletti godano di impunità”.

Transparency International ritiene pertanto che “questo segnale d’allarme testimonia un aumento delle violazioni della probità in Francia in un contesto di crisi istituzionale”. L’Ong cita anche il processo sul finanziamento libico della campagna presidenziale del 2007 e l’apertura di due inchieste giudiziarie da parte della Procura finanziaria nazionale sui conti della campagna di Emmanuel Macron nel 2017 e nel 2022, sostenendo che “la questione del finanziamento della vita politica in Francia è di nuovo fortemente sollevata”.

Inoltre, ritiene che il mancato rinnovo, per alcuni mesi nel 2024, dell’accreditamento di Anticorv (associazione di cittadini, approvata dall’HATVP, contro la corruzione e per l’etica in politica) “segni una pericolosa deriva delle autorità pubbliche”. L’associazione chiede “maggiori risorse per la Procura finanziaria nazionale”. Esorta così il governo francese a rispondere a questa crisi adottando con urgenza misure trasparenti nella lotta contro la corruzione e le violazioni della correttezza.

A tal fine, l’Ong raccomanda di “obbligare i parlamentari, i membri dell’esecutivo e i loro consiglieri a rendere pubblici i loro incontri con i gruppi di interesse”, di “introdurre un monitoraggio continuo dei conti delle campagne elettorali”, di “estendere i poteri di controllo della Commissione nazionale per i conti delle campagne elettorali e il finanziamento della politica” e di “rafforzare le risorse della Procura finanziaria nazionale”.

di Sandro Doria

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