USAID a rischio chiusura per i tagli di Musk e Trump

USAID a rischio chiusura per i tagli di Musk e Trump

K metro 0 – Washington – Dal 1961 USAID (Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti) fornisce aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in 120 paesi in tutto il mondo. Ora potrebbe essere chiusa, le sue attività ridotte e inglobate nelle competenze del dipartimento di Stato. Il noto Elon Musk, a capo d

K metro 0 – Washington – Dal 1961 USAID (Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti) fornisce aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in 120 paesi in tutto il mondo. Ora potrebbe essere chiusa, le sue attività ridotte e inglobate nelle competenze del dipartimento di Stato. Il noto Elon Musk, a capo d Tesla, che ora guida il “Dipartimento per l’efficienza del governo” (DOGE), ha difatti dichiarato di volerla smantellare con il consenso del presidente Donald Trump.  Se fosse confermato, l’impatto sarebbe devastante a livello globale.

Gli Stati Uniti sono difatti di gran lunga la principale fonte di assistenza estera al mondo, anche se diversi Paesi europei destinano agli aiuti una quota molto maggiore del loro bilancio. L’USAID finanzia progetti per combattere le epidemie, educare i bambini, fornire acqua potabile e sostenere altre aree di sviluppo. Eccone alcuni, in sintesi.

Assistenza umanitaria in Colombia, negli sforzi di conservazione dell’Amazzonia brasiliana e nell’eradicazione della coca in Perù. Di recente, USAID ha anche sostenuto gli aiuti umanitari d’emergenza a più di 2,8 milioni di venezuelani fuggiti dalla crisi economica. Solo nel 2024, l’Agenzia ha trasferito per questo circa 45 milioni di dollari al Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. In Brasile, l’iniziativa più importante è il Partenariato per la conservazione della biodiversità amazzonica, mirato sulla conservazione e miglioramento dei mezzi di sussistenza delle popolazioni indigene e di altre comunità della foresta pluviale.

In Perù, una parte dei 135 milioni di dollari stanziati  nel 2024 è stata dedicata al finanziamento di alternative alla produzione di cocaina, come il caffè e il cacao. L’agenzia umanitaria cerca di ridurre la produzione della droga fin dai primi anni Ottanta.

L’anno scorso gli Stats hanno fornito alla regione subsahariana oltre 6,5 miliardi di dollari in assistenza umanitaria. Ma dopo l’annuncio di Trump, i pazienti affetti da HIV in Africa hanno trovato le porte sbarrate nelle cliniche finanziate da un programma statunitense (PEPFAR) che ha contribuito a contenere l’epidemia globale di AIDS. “Il mondo è sconcertato”, ha dichiarato ad Associated Press Aaron Motsoaledi, ministro della Sanità del Sudafrica, il Paese con il maggior numero di persone affette da HIV, dopo il blocco degli aiuti, pari a quasi il 20% dei 2,3 miliardi di dollari necessari per gestire il programma sudafricano sull’HIV/AIDS.

Gli effetti dell’interruzione degli aiuti statunitensi si ripercuotono anche nell’Africa subsahariana. In Ghana, il gruppo di sviluppo Chemonics International ha dichiarato che sta ritirando la logistica per i programmi di salute materno-infantile, risposta alla malaria e HIV. Nel Sudan, devastato dalla guerra civile e alle prese con colera, malaria e morbillo, per il congelamento degli aiuti 600.000 persone rischieranno di contrarre e diffondere queste malattie.

Medici del Mondo Turchia ha dichiarato di essere stata costretta a licenziare 300 persone e a chiudere i 12 ospedali da campo che gestisce nel nord della Siria, una regione devastata da anni di guerra e da un enorme terremoto nel 2023. Hakan Bilgin, presidente dell’organizzazione, ha detto che l’organizzazione dipende dall’USAID per il 60% dei suoi finanziamenti e che ha dovuto ridurre le sue consultazioni giornaliere da 5.000 a 500, senza dimenticare poi l’impatto sulla Siria settentrionale, dove milioni di persone fanno affidamento su aiuti medici esterni.

In Kosovo, che dal 1999 ha ricevuto più di un miliardo di dollari dall’USAID, i gruppi di donne temono l’impatto della perdita dei finanziamenti americani per i progetti legati al genere e alla diversità nel Paese conservatore. “Questo potrebbe lasciare i gruppi femminili bloccati e senza sostegno”, ha dichiarato Ariana Qosaj Mustafa della Rete delle donne del Kosovo.

Il congelamento dell’assistenza estera da parte di USAID include 39 milioni di dollari per i diritti, la democrazia e i media in Myanmar, i cui militari hanno preso il potere dal governo eletto di Aung San Suu Kyi nel 2021, ha dichiarato giovedì 6 febbraio il gruppo Human Rights Myanmar. I fondi congelati “sono vitali per le organizzazioni che sfidano il governo militare e sostengono la democrazia, che promuovono gli interessi degli Stati Uniti e i valori americani contrastando l’influenza autoritaria della Cina”.

Il governo militare del Myanmar è il più repressivo del sud-est asiatico, ha messo fine alla libertà dei media, imprigionato migliaia di critici non violenti e rivali politici e condotto una guerra brutale contro le forze di resistenza pro-democrazia, incurante delle vittime civili. Congelati anche i finanziamenti per la rimozione delle mine antiuomo in Cambogia. In un’illustrazione della geopolitica degli aiuti esteri, la Cina è intervenuta per colmare il vuoto. Pechino e Washington si contendono l’influenza nel Sud-est asiatico, con la Cina che ha guadagnato terreno nell’ultimo decennio.

La chiusura di USAID si ripercuote anche nella città meridionale di Villahermosa, il centro di accoglienza Peace Oasis of the Holy Spirit Amparito è uno dei numerosi beneficiari dell’assistenza umanitaria statunitense a coloro che fuggono da persecuzioni, crisi o violenze. Rimarrà senza un medico.

Infine, l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato che il suo governo si aspetta che vengano tagliati tra i 300 e i 400 milioni di dollari di aiuti. La maggior parte di questi era destinata al settore energetico, preso di mira dalla Russia.

di Sandro Doria

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