Il Cile vara la legge antiterrorismo e cancella quella di Pinochet

Il Cile vara la legge antiterrorismo e cancella quella di Pinochet

K metro 0 – Santiago – Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha recentemente presentato una nuova legge antiterrorismo, che fa parte di un ampio programma per rafforzare la sicurezza e che sostituisce la normativa anti terrorismo varata all’epoca di Augusto Pinochet. Durante una cerimonia al Palazzo della Moneta, il presidente ha spiegato che la

K metro 0 – Santiago – Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha recentemente presentato una nuova legge antiterrorismo, che fa parte di un ampio programma per rafforzare la sicurezza e che sostituisce la normativa anti terrorismo varata all’epoca di Augusto Pinochet.

Durante una cerimonia al Palazzo della Moneta, il presidente ha spiegato che la legge si inserisce in un piano di miglioramento della sicurezza nazionale, con l’obiettivo di rendere il Paese più protetto contro il crimine organizzato. Ha dichiarato: “Stiamo lavorando per lasciare il Cile in condizioni migliori per combattere il crimine organizzato, con polizie meglio equipaggiate, quartieri più illuminati, più posti nelle carceri e confini più sicuri”.

Il periodo della dittatura di Pinochet, che ha avuto luogo tra il 1973 e il 1990, ha avuto un impatto significativo sulla legislazione e sulla gestione della sicurezza in Cile. Dopo il colpo di Stato del 1973, con cui Pinochet rovesciò il governo democraticamente eletto di Salvador Allende, il Paese entrò in un periodo di grave repressione politica.

Pinochet e il suo regime introdussero una serie di leggi che, pur dichiarando di essere mirate a proteggere la sicurezza nazionale, vennero spesso utilizzate per reprimere qualsiasi forma di dissenso politico. La Legge Antiterrorismo del 1984 è stata più volte oggetto di riforma, ma senza successo. Il primo tentativo risale al primo governo di Sebastian Pinera (2010-2014). Nel secondo governo di Michelle Bachelet (2014-2018), si è cercato di arrivare a una riforma senza ottenere un risultato in Parlamento.

La legge approvata fa parte di un più ampio progetto del governo in materia di sicurezza. “Continueremo così e introdurremo ancora ulteriori strumenti per la vigilanza dello Stato. La gente deve sentirsi protetta e sentire che tutto lo Stato è al loro servizio. Il terrorismo è una aggressione alla democrazia, alla libertà e alla convivenza pacifica, e per questo non è tollerato in Cile”, ha detto il presidente Boric nel suo intervento.

La nuova legge antiterrorismo cilena, che è stata recentemente introdotta, si inserisce in un contesto ben diverso rispetto a quello della dittatura di Pinochet. Tra le novità, sanzioni per coloro che fanno parte di un’associazione terroristica solo per il fatto di parteciparvi, con pene che vanno da 5 anni e 1 giorno a 15 anni, il reato individuale della collocazione o dell’invio di ordigni esplosivi e sanzioni contro chi commette reati “comuni” con l’intenzione di favorire associazioni terroristiche.

Il Cile ha fatto significativi passi avanti nella protezione dei diritti umani e la nuova legge antiterrorismo si inserisce in questo percorso. È una legge che riconosce la necessità di proteggere la sicurezza, ma lo fa in un quadro che cerca di rispettare le libertà individuali. Nonostante la gravità della minaccia terroristica, il Cile non vuole tornare indietro nel suo percorso democratico, che ha visto il Paese attraversare un lungo processo di riforma istituzionale e di riconciliazione dopo le atrocità commesse durante la dittatura.

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