K metro 0 – Bruxelles – A occuparsi sempre più di migranti è anche la Commissione europea, che starebbe elaborando una nuova legge sui rimpatri dei migranti, con l’appoggio di diversi Paesi decisi a mantenere la linea dura. Durante il Consiglio informale tenutosi a Varsavia lo scorso giovedì 30 gennaio, il commissario per la migrazione
K metro 0 – Bruxelles – A occuparsi sempre più di migranti è anche la Commissione europea, che starebbe elaborando una nuova legge sui rimpatri dei migranti, con l’appoggio di diversi Paesi decisi a mantenere la linea dura.
Durante il Consiglio informale tenutosi a Varsavia lo scorso giovedì 30 gennaio, il commissario per la migrazione Magnus Brunner ha discusso “idee innovative” per la gestione della migrazione con i rappresentanti degli Stati membri di Schengen e delle istituzioni dell’UE; secondo i verbali, la legislazione sui rimpatri ha dominato le discussioni. Verbali visionati da Euronews, e che parlano di “hub di rimpatrio”, situati al di fuori dell’UE, dove coloro la cui domanda di asilo all’interno del blocco è stata respinta potrebbero essere inviati prima di tornare nel loro Paese d’origine.
La proposta degli hub per il rimpatrio è stata accolta con favore e descritta “come un possibile deterrente per la migrazione irregolare” da “Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Italia, Lettonia e Malta”. Altri Stati membri, come il Portogallo e la Spagna, hanno sollevato “dubbi” dal punto di vista legale e operativo, mentre l’Irlanda e il Belgio “hanno sottolineato la necessità che le misure siano realistiche e attuabili e rispettino i diritti fondamentali”, stando sempre ai verbali.
Le riunioni informali del Consiglio sono incontri regolari degli Stati membri e delle istituzioni dell’UE, organizzati dalla presidenza di turno del Consiglio dell’UE, questa volta guidata dalla Polonia, che ha ospitato l’evento nella sua capitale. Un portavoce della Commissione ha tuttavia rifiutato di commentare le informazioni trapelate quando è stato contattato dalla testata giornalistica. L’imminente proposta dell’UE per accelerare i rimpatri dei migranti dovrebbe essere pubblicata dalla Commissione già alla fine di questo mese, dando il via al processo legislativo.
Le decisioni in materia di migrazione sono prese a maggioranza qualificata, il che significa che almeno 15 dei 27 Stati membri, che rappresentano almeno il 65% della popolazione del blocco, dovrebbero approvarle. Durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo, lo scorso autunno, Brunner aveva affermato che il blocco dovrebbe rimanere “aperto” all’esplorazione di “nuove idee” per contenere l’immigrazione irregolare. L’istituzione di tali centri potrebbe avvenire in modo “umano e giuridicamente corretto”, ha dichiarato in quell’occasione, aggiungendo che è necessaria un’ulteriore riflessione per “capire come potrebbe essere questo tipo di concetto” nella pratica.
Le organizzazioni umanitarie hanno respinto l’iniziativa, affermando che gli hub porteranno a detenzioni infinite e a sofferenze dilaganti. L’attuale legislazione dell’UE vieta alle autorità di inviare i migranti contro la loro volontà in Paesi con i quali non hanno un legame. Ma le pressioni politiche per migliorare il lento tasso di deportazione hanno prevalso su questi avvertimenti, favorendo un approccio più duro in molti Stati membri.
di Sandro Doria