K metro 0 – Beirut – C’è grande attività diplomatica e di relazioni nel Medio Oriente che vede, oltre alla questione della tregua a gaza e della definizione dei rapporti tra israeliani e palestinesi, il Libano e la Siria al centro delle attenzioni degli altri Paesi. Oggi, il premier e ministro degli Affari Esteri del
K metro 0 – Beirut – C’è grande attività diplomatica e di relazioni nel Medio Oriente che vede, oltre alla questione della tregua a gaza e della definizione dei rapporti tra israeliani e palestinesi, il Libano e la Siria al centro delle attenzioni degli altri Paesi. Oggi, il premier e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, è arrivato a Beirut per una serie di incontri con le principali istituzioni politiche libanesi, tra i quali il presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun, il Capo del Parlamento Nabih Berri, il Primo ministro uscente Najib Miqati e il Premier designato Nawaf Salam. Al centro dei colloqui la partecipazione del Qatar alla ricostruzione del Libano, dopo gli eventi drammatici della guerra tra Israele e il movimento sciita Hezbollah, che si è interrotta con l’accordo di cessate il fuoco firmato il 27 novembre.
Il Qatar ha offerto il suo supporto, proponendo una partecipazione attiva nella ricostruzione delle infrastrutture danneggiate e nella stabilizzazione del Paese. Al Thani e i leader libanesi hanno discusso anche delle implicazioni della crisi siriana sul Libano, con particolare attenzione alla crescente presenza di sfollati siriani sul territorio libanese.
Domenica a Doha, durante una conferenza stampa al fianco del ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che era in visita ufficiale nel Paese, il premier qatariota Al Thani ha parlato della posizione del Qatar sul conflitto israelo-palestinese, dichiarandosi pronto a sostenere i palestinesi in tutte le forme necessarie, affinché possano restare nella loro terra. “Apprezziamo il sostegno che la Turchia sta offrendo ai nostri fratelli a Gaza”, ha dichiarato Al Thani, ribadendo l’importanza di attuare completamente l’accordo di cessate il fuoco, per permettere l’avvio della seconda fase dell’intesa. Inoltre, il Premier ha espresso un fermo rifiuto verso i piani di sfollamento forzato della popolazione palestinese, condannando qualsiasi tentativo di spostare i palestinesi dalle loro terre in modo coercitivo.
L’incontro con Fidan ha anche riguardato la situazione in Siria, con i due leader che hanno concordato sulla necessità di rivedere le sanzioni internazionali imposte a Damasco, con l’obiettivo di supportare la ricostruzione del Paese.
E in virtù delle relazioni tra Siria e Turchia il presidente del governo siriano ad interim, Ahmed Al Sharaa, è Ankara per incontrare il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Questo incontro segue una visita di Al Sharaa a Riad, in Arabia Saudita, e sarà incentrato su temi di grande importanza strategica per entrambe le nazioni: la cooperazione economica e la ricostruzione del Paese dopo anni di guerra civile.
Erdogan da subito si è detto disposto a supportare il governo siriano che possa contribuire significativamente alla lotta contro il terrorismo e, al contempo, facilitare un processo di transizione politica pacifica e la creazione di una nuova Costituzione.
Il tutto mentre a Washington, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha in agenda una serie di incontri con rappresentanti dell’amministrazione statunitense, il più importante dei quali quello con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ha visto anche Elon Musk con cui Netanyahu ha discusso le modalità per rafforzare la cooperazione tra Israele e Stati Uniti, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale.
Nel corso dell’incontro, è stato discusso anche l’utilizzo delle nuove tecnologie per potenziare le capacità di difesa e la sicurezza nazionale di Israele, con un focus particolare sullo sviluppo di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.