K metro 0 – New York – Durante il Dialogo Informale Interattivo a New York, sul tema “Preservare la dignità umana nei conflitti armati: Promuovere il rispetto del diritto internazionale umanitario” del 28 gennaio scorso, monsignor Robert Murphy, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha letto il suo intervento che è partito
K metro 0 – New York – Durante il Dialogo Informale Interattivo a New York, sul tema “Preservare la dignità umana nei conflitti armati: Promuovere il rispetto del diritto internazionale umanitario” del 28 gennaio scorso, monsignor Robert Murphy, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha letto il suo intervento che è partito all’amara constatazione che “i conflitti armati in corso in tutto il mondo continuano a infliggere inutili sofferenze a milioni di persone innocenti”.
Nel suo intervento, monsignor Murphy ha chiarito che l’urgenza di promuovere il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario non può essere sottovalutata o banalizzata. La Santa Sede sostiene fermamente che il rispetto di queste leggi non è solo una questione legale, ma anche un obbligo morale che risiede nel riconoscimento della dignità inviolabile di ogni persona. Questo principio, che costituisce la base del Diritto Internazionale Umanitario, è sancito dalle Convenzioni di Ginevra e dai loro protocolli aggiuntivi, che mirano a proteggere i civili, i prigionieri di guerra e le persone vulnerabili durante i conflitti.
Nell’intervento, monsignor Murphy ha parlato inoltre di “una graduale erosione di ciò che sta alla base della nostra esistenza, come l’intrinseca dignità divina di ogni essere umano”. È questa una tendenza che, ha affermato, “rappresenta un grave fallimento della comunità internazionale che costituisce una minaccia significativa non solo per le vittime della guerra, ma anche per le stesse fondamenta morali della sicurezza globale”. “Ogni violazione del diritto internazionale umanitario è in definitiva una violazione della persona umana e un affronto alla dignità intrinseca che tutti condividiamo”, ha sottolineato il delegato vaticano.
Uno dei temi centrali del discorso di monsignor Murphy è stato l’appello per la protezione dei civili e delle infrastrutture civili durante i conflitti. “Gli attacchi diretti ai civili e alle infrastrutture civili, come scuole, ospedali e luoghi di culto, rappresentano violazioni particolarmente allarmanti del diritto internazionale umanitario”. Inoltre, ha aggiunto. “non si può trascurare il blocco degli aiuti umanitari nelle zone di conflitto e l’aumento degli attacchi al personale umanitario. Qualsiasi azione che neghi o inibisca la fornitura di aiuti umanitari in queste aree è un affronto alla dignità umana di coloro che vivono in condizioni così precarie. Espone inoltre i civili innocenti al rischio di sofferenze indicibili e li priva di beni di prima necessità come cibo, acqua e cure mediche”.
Concludendo il suo intervento, monsignor Murphy ha ribadito l’appello urgente della Santa Sede affinché la comunità internazionale agisca prontamente per garantire che il Diritto Internazionale Umanitario venga rispettato in ogni conflitto armato. La Santa Sede chiede che ogni paese, ogni organizzazione internazionale e ogni attore coinvolto nel conflitto lavori per sostenere e promuovere le leggi che tutelano la dignità umana, proteggendo così le vite dei civili e degli operatori umanitari. “La comunità internazionale deve agire ora, con fermezza e determinazione, per garantire che il Diritto Internazionale Umanitario non sia solo una norma scritta, ma una realtà che protegge chiunque si trovi coinvolto in un conflitto,” ha chiosato.